I supereroi hanno attraversato una crisi. Non a livello personale, sia chiaro, ma dopo la contorta vicenda del 2017 legata al film Justice League, il futuro di Superman, in particolare, sul grande schermo si era fatto un po’ incerto. Poi, la scorsa settimana, Henry Cavill ha confermato che tornerà a indossare il mantello dell’Uomo d’acciaio e la neonata Warner Bros Discovery ha rivelato che, a partire dal primo novembre, il regista James Gunn e il produttore Peter Safran saranno i nuovi responsabili dei Dc Studios, andando così a ricoprire una posizione finora inedita all’interno della società dedicata alla produzione di film e serie basati sui personaggi dei fumetti della Dc Comics.
Il ritorno di Cavill nei panni del supereroe offre a Gunn e Safran un’opportunità unica per rinnovare il personaggio. Nelle sue precedenti apparizioni, il Superman dell’attore si presentava serio e morigerato. Tuttavia, in un’intervista rilasciata a Variety in merito al suo ritorno, l’attore britannico ha dichiarato che “un futuro luminoso attende il personaggio. Sono entusiasta di raccontare una storia con un Superman pieno di gioia“. La frase suggerisce che chi ha preso in mano il destino di Clark Kent sul grande schermo ha le idee chiare su cosa fare.
Riconoscere che Superman può (e, forse, dovrebbe) essere divertente è solo una delle tante riflessioni che i nuovi capi della Dc devono fare per rivitalizzare il personaggio. Oltre a liberarsi dal modello di eroe tormentato visto in L’Uomo d’acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice (ovvero gli altri due film che compongono l’era del regista Zack Snyder), il prossimo film dovrebbe mostrare Superman adoperarsi per aiutare il prossimo in entrambe le sue vesti. Vogliamo vedere un personaggio che fa quello che fa perché gli piace, non perché sente l’obbligo morale a farlo.
A proposito della doppia vita del personaggio, Superman e il suo alter ego Clark Kent: in qualsiasi film che li veda protagonisti, anche la versione meno spettacolare, senza mantello e occhialuta dell’invincibile alieno ha la sua importanza. Certo, il reporter mite e impacciato non ha il fascino del superuomo che si libra nell’aria e incenerisce – letteralmente – i cattivi con lo sguardo, ma Superman ha anche bisogno di un lato umano. Per molti, senza la sua infanzia e adolescenza nella cittadina di Smallville, il criptoniano sarebbe un supereroe qualsiasi. Tuttavia anche il lavoro di Clark come giornalista del Daily Planet a Metropolis è altrettanto rilevante; anzi, spesso è il motore della storia. Senza questo aspetto, Superman è solo un eroe qualsiasi dalla mascella d’acciaio.
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di Graeme McMillan www.wired.it 2022-11-02 18:00:00 ,