Perché leggere questo articolo? Le parole di Ignazio La Russa sul necessario “ridimensionamento” dei poteri del Capo dello Stato e l’arrivo del ddl sul premierato in Commissione a Palazzo Madama hanno ravvivato il dibattito sulle riforme costituzionali. Ma, dietro le polemiche tra maggioranza e opposizione, si studiano possibili convergenze.
Per capire come andrà a finire questo nuovo capitolo della storia delle riforme costituzionali bisogna scovare i parlamentari più esperti. Quelli scafati, in grado di riuscire a vedere oltre i duelli all’arma bianca che in questi giorni stanno animando le fila della maggioranza e dell’opposizione. Al netto delle polemiche sulle frasi del presidente del Senato Ignazio La Russa sul “ridimensionamento” dei poteri del Capo dello Stato e le conseguenti repliche indignate delle opposizioni, nel sottobosco del Parlamento emergono ipotesi, si tratteggiano scenari, infine si scommette su un passo indietro della premier Giorgia Meloni.
L’obiettivo? Una riforma condivisa
La tesi, che trova sempre più sostenitori tra i corridoi dei Palazzi della politica, è che alla fine la bozza definitiva delle riforme istituzionali sarà molto differente rispetto a quella arrivata due giorni fa in Commissione Affari Costituzionali al Senato. La convinzione è che il “vero testo” arriverà tra qualche mese sul tavolo dei leader dei vari partiti. Il che, secondo i rumors, è anche l’obiettivo del Quirinale. Una riforma sì, ma…
Author: Domenico Di Sanzo
Data : 2023-12-20 05:14:43
Dominio: www.true-news.it
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