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Perché leggere questo articolo? L’Afghanistan riapre al turismo. Il regime talebano permette alle turiste straniere di visitare il paese, mentre continua a opprimere e privare di ogni diritto le donne afghane. Secondo la giornalista e attivista afghana Rahel Saya, fuggita nel 2021 dal suo Paese, si tratta di “un vero paradosso che contribuisce alle discriminazioni di genere”. L’intervista.
Il regime talebano in crisi economica ed in cerca di legittimazione punta sul turismo. Dopo anni sarà possibile visitare l’Afghanistan, riaperto anche alle visitatrici straniere. Ma mentre le turiste potranno recarsi nei centri di bellezza e in tutti i luoghi vietati alle donne afghane, i talebani Proseguono a privare queste ultime dei loro diritti fondamentali. Tra cui l’istruzione e la partecipazione alla vita pubblica. Un vero proprio paradosso per Rahel Saya, giornalista e attivista afghana fuggita da Kabul dopo la presa dei talebani nell’agosto del 2021 e oggi rifugiata in Italia. “La decisione di aprire l’Afghanistan al turismo rafforza la percezione delle donne afghane di essere cittadine di seconda classe nel proprio paese. Con diritti e opportunità limitate rispetto ai visitatori stranieri”, afferma Rahel Saya ai microfoni di true-news.it. Sottolineando, inoltre, quanto il regime oppressivo nei confronti delle donne sia anche controproducente per lo sviluppo dell’intera nazione e per il governo talebano stesso.
Le donne afghane Proseguono ad essere…
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di Francesca Ferri
www.true-news.it
2024-05-10 11:17:14 ,