Era il 1984 quando quattro tartarughe cresciute nelle fogne impararono a parlare… e a combattere usando katane, nunchaku, pugnali sai e bastone bo. Leonardo, Donatello, Raffaello e Michelangelo: i nomi di quattro grandi maestri del rinascimento italiano, che per una generazione di bambini e ragazzi (e per la disperazione di tanti prof) diventeranno sinonimo di tartarughe ninja mutanti. Quarant’anni dopo, le Teenage mutant ninja turtles (o Tmnt, per gli amici) non sono più tanto teenager, ma Proseguono a combattere tra fumetti, grande schermo e videogiochi.
“Parte del successo delle tartarughe ninja è dovuto a quanto fosse eccessiva, esagerata l’idea originale. Insomma, quattro tartarughe che parlano, vivono nelle fogne, combattono e adorano la pizza!”, spiega Jason Aaron. Lo sceneggiatore americano, reso celebre dal suo lavoro sui supereroi Marvel (incluso il ciclo di Thor che ha ispirato alla lontana il film Love and Thunder), è arrivato alla Milano Gamesweek per presentare proprio la nuova serie a fumetti Teenage mutant ninja turtles da lui firmata (edizioni Panini Comics).
Attenzione: basta sfogliare il primo albo per capire che siamo molto lontani dai toni colorati e infantili del cartone animato che tutti ricordano. Prigioni, combattimenti all’ultimo sangue, brutali pestaggi. Quelle di Aaron non sono le Tmnt di chi è cresciuto a pane e cartone animati. “Tutto ciò che ho fatto è stato rendere omaggio ai vecchi fumetti in bianco e nero, che avevano un taglio oscuro, serio, ispirato dai film d’azione degli anni ‘80”, spiega Aaron.
Bisogna infatti essere appassionati di fumetti per sapere che le Tmnt non sono nate in tv come cartoni per bambini, ma su comic book autoprodotti e spillati in casa da Kevin Eastman e Peter Laird, creatori dei personaggi e del loro folle mondo di animali antropomorfi combattenti.
Le tartarughe ninja sono nate per scherzo da uno schizzo di Eastman, che ha poi ispirato una parodia dei personaggi action più famosi dell’epoca, a cominciare da DareDevil. Nel primissimo albo dell’epoca, infatti, scopriamo che il materiale radioattivo riversatosi nelle fogne, responsabile delle mutazioni dei nostri eroi, rotola via da un furgone che somiglia moltissimo a quello stesso dietro l’incidente che accecò Matt Murdock; e se Devil ha un maestro di nome Stick (bastone) e combatte contro i ninja della Mano, le tartarughe rispondono al sensei Splinter (scheggia) e affrontano il clan del Piede. “Nei nuovi fumetti non ho mantenuto riferimenti diretti a Devil, ma c’è molto di Frank Miller nelle mie influenze”, aggiunge Aaron.
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di Andrea Curiat www.wired.it 2024-11-25 11:00:00 ,