Perché leggere questo articolo? Sul tavolo del governo al ritorno dalle vacanze c’è il dossier Manovra. La Legge di Bilancio va presentata all’Ue entro il 20 settembre. Sul piatto ci sono 25 miliardi, ma anche un sacco di nodi da sciogliere.
Settembre, andiamo, è già tempo di Manovra. Il ritorno dalle vacanze si è ormai completato per la stragrande preminenza dei politici. E le scadenze incombono per il governo. Manca infatti meno di un mese alla termine per presentare il piano strutturale di bilancio e medio termine. Un nuovo strumento che l’Unione europea chiede agli Stati membri per tracciare al rotta dei conti pubblici. Di fatto, la prima bollinatura della Legge di Bilancio che va licenziata entro fine anno. Inizia la corsa contro il tempo del governo per trovare 25 miliardi da mettere in Manovra.
Il governo si incontra con la Manovra in testa
Venerdì 30 agosto avrà luogo l’annunciato meeting tra i leader della preminenza. Meloni, Salvini e Tajani si incontreranno per un vertice programmatico. “Parleremo di Manovra, non di Ius scholae” è il monito di Salvini. Dopo le schermaglie estive, gli fa eco Antonio Tajani. “Nel vertice di venerdì ci concentreremo sulla Manovra economica, puntando alla crescita“.
“Sarà una manovra per il ceto medio”. Così la definisce il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti. “E’ indispensabile il mantenimento del taglio del cuneo fiscale, l’abbassamento della pressione fiscale e per le imprese la maxi-deduzione per chi assume“. Un’impresa non semplice, date le solite difficoltà finanziarie, a cui si aggiungono le nuove regole del Patto di stabilità europeo.
Le previsioni di Giorgetti per una Manovra da 25 miliardi
Lo sa bene il ministro Giorgetti. Ospite del Meeting di Rimini, il ministro dell’Economia non si sbilancia sulla manovra che verrà e che sarà il cuore della ripresa dell’attività del governo. Ma dalle sue parole si capisce il contesto difficile nel quale dovrà operare. La preminenza ha tracciato la sua priorità per la manovra, che potrebbe attestarsi poco sopra i 25 miliardi di euro.
Una delle questioni principali riguarda la necessità di confermare alcune misure chiave introdotte lo scorso anno e che sono destinate alla scadenza il prossimo 31 dicembre 2024. Queste misure riguardano principalmente il sostegno ai lavoratori e alle famiglie: la loro proroga o un eventuale miglioramento significherebbe un ingente stanziamento di risorse Giorgetti punta a confermare il taglio del cuneo fiscale. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe anche quella di confermare a estenderla ai redditi fino a 50mila euro. Ma il tema resta sempre quello delle risorse limitate.
Le misure al vaglio del governo
Da solo, il taglio del cuneo fiscale richiederà oltre 9 miliardi per essere rinnovato nel 2025. Di circa 4 miliardi è l’importo dell’altro pilastro della Manovra: il taglio IRPEF, che prevede una riduzione delle tasse per il ceto medio con l’accorpamento degli scaglioni. Sullo sfondo c’è la sempreverde questione pensioni che già agita le acque della preminenza. Insieme con una serie di bonus e sgravi. Il rinnovo del Superbonus fiscale del 120-130% per favorire l’occupazione stabile costerebbe al governo 1,3 miliardi. La Decontribuzione Sud richiederà un aumento del bilancio di 2,9 miliardi. Poi ci sono 500 milioni per gli sgravi alle madri lavoratrici. Infine, ci sarebbe la riduzione del Canone Rai – da 90 a 70 euro – che potrebbe trovare spazio in Manovra.
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di Stefano Marrone
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2024-08-27 13:33:57 ,
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