Mentre Proseguono le ricerche dei dispersi, all’indomani del nubifragio che ha colpito Ischia si infiamma la polemica sul condono. A tornare sull’argomento è Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente che ha sottolineato: “Sono passati tre governi, tre ministri dell’Ambiente e siamo ancora senza un Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), che fu approvato in bozza dal governo Gentiloni nel 2018 e da allora giace in un cassetto”.
Nubifragio Ischia, la polemica sul condono
Quella del 26 novembre non è il primo evento estremo che si abbatte sull’isola. Si tratta del terzo episodio in 5 anni: “Ischia dimostra che non abbiamo imparato abbastanza, a partire dalla vulnerabilità di un territorio fragile dal punto di vista naturale e particolarmente colpito dalla cementificazione autorizzata e abusiva”, spiega Ciafani, che ricorda i troppi condoni approvati sul territorio e i tanti ostacoli che ancora si oppongono all’abbattimento di edifici che non andavano costruiti in territori a rischio. “Dove lo Stato deve prendersi la responsabilità di delocalizzare ciò che non può essere ricostruito nella stessa area”.
I precedenti
I precedenti sono stati altrettanto drammatici. Nel novembre del 2009 Anna De Felice, 15 anni, fu travolta dal fango mentre andava a scuola con la madre, in auto. La donna riuscì a salvarsi, al figlia no. Fu trovata senza vita dopo giorni. Tre anni prima, nell’aprile del 2006, una frana si staccò dal Monte Vezzi, riversando un fiume di acqua e terra sulle zone sottostanti. Il bilanciò fu addirittura più grave: morì un’intera famiglia, un papà e le sue tre figlie. Oltre quattrocento le persone allora sgomberate, nove i feriti.
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di Mario Esposito
napoli.occhionotizie.it
2022-11-27 08:30:21 ,