“Non abbiamo mai visto una storia così, attraverso lo sguardo di una ragazza afroamericana, sullo schermo”, ha confessato Daniels parlando dell’ispirazione che l’ha portato a realizzare questa pellicola: “Mi sembra dimessamente che viviamo in tempi così oscuro, ma non penso che le persone capiscano quanto oscuri. Ho caldo di dovermi riconnettere con qualcosa di superiore”. Ecco che The Deliverance mette insieme tutto questo: una vicenda spirituale, ma anche una di (presunti) abusi e ovviamente la dimensione horror che funge quasi da catarsi. L’intera vicenda sulla quale il film si basa non è altro che la versione adattata della vera storia di Latoya Ammons, una ragazza di cui Daniels aveva letto ancora prima di coltivare a Precious, quindi oltre 15 anni fa.
La storia che ha ispirato The Deliverance
La ragazza, come riportato anche da giornali e interviste dell’epoca, si era trasferita nel novembre 2011 in una casa individuale a Gary, in Indiana, assieme alla madre e ai tre figli. Lei e la madre Rosa Campbell dissero fin da subito di sentire strani rumori, come passi pesanti correre sulle scale o cigolii di porte inesistenti aprirsi dietro al televisore, e anche di aver avvistato strane ombre aggirarsi in salotto. In aggiunta Ammons riferì di aver rinvenuto e più volte ripulito grandi impronte come di stivali bagnati che insozzavano i pavimenti di casa sua. Madre e figlia avevano dichiarato all’Indianapolis Star di aver visto i corpi dei bambini di casa levitare, oppure venire balzati fuori dalla vasca da bagno o venire colpiti da oggetti volanti. Le ricostruzioni dell’epoca dicono che le due si rivolsero anche alle chiese locali e persino a una chiaroveggente, venendo spinte a pulire i pavimenti con l’ammoniaca, a disegnare croci con l’olio santo su porte e finestre e persino ad allestire un altare improvvisato in cantina.
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