Del resto all’inizio della storia nessuno si è stupito che il Bruce Wayne del presente (cioè Ben Affleck) sia magro. È successo perché nella vita vera Affleck ha avuto problemi con l’alcol da cui è uscito, quindi negli altri film era più grosso e ora è più magro. Di nuovo però va benissimo anzi questo nuovo Bruce Wayne più dandy, più cool e a suo agio è fantastico (probabilmente nessuno batterà mai Affleck non tanto come Batman ma come Bruce Wayne!). In questa maniera quando poi arriviamo al momento in cui vengono spiegate le basi del viaggio nel tempo per come funzionano nel mondo Dc, che segue regole tutte sue, e la cosa viene illustrata giocando con quello che gli spettatori sanno sui viaggi nel tempo da altri e film e prendendo un po’ in giro Ritorno al futuro (c’è anche un inside joke per appassionati, ovvero per chi sa che originariamente il protagonista di quel film doveva essere Eric Stoltz e non Michael J. Fox), non ci si stupisce più dell’incoerenza.
Va tutto bene. Sono film di fantasia e possono farsi le proprie regole da sé. L’importante è divertirsi e saperlo fare (cosa non scontata). The Flash è un grande passo in avanti per la DC in questa direzione, un film di transizione che non è chiaro quanto rimarrà un caso isolato (in teoria quell’universo narrativo sta per prendere tutto un nuovo corso), e anche se spesso l’ironia sembra infilata a forza, anche se la mescolanza tra toni avventurosi, drammatici e di commedia non è proprio fatta bene ma sembra sempre meccanica, come se qualcuno avesse inserito a posteriori ogni tot una gag per alleggerire, lo stesso Muschietti riesce a far digerire tutto, tiene insieme con fatica ma efficacia una macchina eterogenea vittima di tante spinte diverse e alla fine ce la fa: diverte.
Senza contare che quando viene il momento di parlare di multiverso e accennare, mostrare o richiamare altre versioni già andate al cinema in passato dei loro eroi, la Dc dimostra di avere un catalogo e un archivio di icone del mondo dei cinecomics (realizzati o anche solo ipotizzsati) da far venire i brividi.
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di Gabriele Niola www.wired.it 2023-06-14 11:30:00 ,