L’Alliance, formata da Devil Masami, Crane Yu, Condor Saito e Bull Nakano, trascinato dallo stile aggressivo e sanguinario di Dump, sempre più assetate di sangue proprio come i nemici dell’Uomo Tigre che cavavano gli occhi agli avversari infilzandoli con le gambe dei tavoli, diventano loro malgrado le gentil sesso più odiate del paese. Solo Dump è felice e fiera della sua condizione di regina del garbage wrestling, e accetta di vivere nutrendosi stoicamente dell’odio degli spettatori urlanti (e guadagnando una montagna di soldi). Quelli che sono l’evoluzione digitale degli hater frustrati della rete, gonfi di tutto l’astio e le frustrazioni che non possono sfogare sui familiari e sui datori di lavoro, iniziano a mandarle bamboline vudù infilzate e lamette, missive di insulti e disegni crudeli, l’equivalente dei post sui social che oggi vengono indirizzati agli idol del K-pop, che augurano loro la morte e li incitano al suicidio.
Quello di Kaoru è un percorso di caccia e accettazione personale ancora prima che una parabola sportiva; è la cronaca di come Kaoru ha lasciato prendere il sopravvento a un’altra personalità – quella di Dump, l’alter ego che l’ha sostituita ma anche protetta – e come si è riconquistata la propria identità. Se la prima importante tappa di quel percorso è stata quella di salire col ring indossando il personaggio selvaggio della heel Dump, la seconda è stata quella di sconfiggere Chigusa (qui il vero, impressionante incontro) – la migliore amica che l’aveva abbandonata difficilmente diventata famosa – fregandosi del finish che prevedeva la vittoria concordata della Nagayo. Per la prima volta, Kaoru/Dump si ribella, questa volta veramente, alle imposizioni della società. Da quel momento, la sua rabbia comincia a placarsi e smette di alimentarsi di odio; la dolce e gentile Kaoru può lentamente riemergere. Dopo aver vinto tutto e su tutti, può dire congedo alla ribalta con un ultimo bellissimo incontro che scandisce la lunghissima – quasi un film – ultima puntata nella quale Dump e Kaoru combattono per la prima volta insieme. Kaoru combatte senza catene e forchette, perché non è Dump, non è più una heel. E non è una babyface: è entrambe, è superiore a entrambe, è sé stessa: altro che principessa, è una regina.
Leggi tutto su www.wired.it
di Lorenza Negri www.wired.it 2024-09-23 13:00:00 ,