Poco dopo, l’azienda e un gruppo di suoi utenti hanno avviato diverse cause legali contro il governo federale, accusandolo di aver violato i diritti sanciti dal primo emendamento. A dicembre, una corte d’appello federale ha confermato la legge, lasciando a TikTok un’unica via legale per salvarsi: un ricorso alla Corte suprema.
Molte di queste argomentazioni sono emerse anche durante l’udienza di venerdì. Se il giudice Brett Kavanaugh ha definito “forte” la tesi del governo sulla sicurezza dei dati, i colleghi Elena Kagan e Neil Gorsuch hanno messo in dubbio lo scenario secondo cui l’app ospiterebbe campagne di manipolazione “occulte” portate avanti dalla Cina.
I membri della Corte suprema hanno anche espresso scetticismo sul fatto che la legge limiti la libertà di espressione di TikTok, dato che prevede la possibilità di separare l’app da ByteDance. “TikTok può continuare a operare con il proprio algoritmo alle proprie condizioni, purché non sia associata a ByteDance“, ha dichiarato il giudice Ketanji Brown Jackson.
Se il divieto entrerà in vigore, Apple e Google dovranno rimuovere TikTok dalle versioni statunitensi dei loro app store, bloccando i nuovi download nel paese, mentre i fornitori di servizi di hosting e di archiviazione americani inoltre non potranno lavorare con l’azienda. Gli utenti che hanno già scaricato TikTok sui loro dispositivi potranno continuare ad accedervi, almeno per un breve periodo. Ma una volta rimosso il servizio dagli app store non sarà più possibile scaricare aggiornamenti e l’applicazione potrebbe quindi risultare più difettosa e difficile da usare nel tempo. L’avvocato di TikTok ha dichiarato ai giudici che l’app sarebbe oscurata dopo il 19 gennaio.
Blake Reid, professore di diritto tecnologico presso l’Università del Colorado a Boulder, afferma che i giudici sembrano aver preso di mira la struttura aziendale di TikTok, lasciando al legale che difende l’applicazione poco tempo per esprimersi sul tema della sicurezza dei dati. Ad Alan Rozenshtein, professore di diritto ed ex consigliere per la sicurezza nazionale del dipartimento di Giustizia, i membri della Corte suprema sono apparsi più comprensivi nei confronti delle preoccupazioni del governo in materia di sicurezza.
Anche se non è chiaro quando la corte emetterà la sua decisione, Rozenshtein e Reid ritengono che arriverà a stretto giro. L’avvocato di TikTok, Francisco, ha suggerito che i giudici potrebbero optare per una sospensione o un’ingiunzione per impedire che il divieto entri in vigore come previsto, pur non avendo dato segnali in questo senso.
In una memoria depositata il mese scorso, Trump ha chiesto alla Corte suprema di fermare l’entrata in vigore del ban, impegnandosi a trovare una soluzione “politica” per salvare TikTok dopo il suo insediamento. “Il presidente Trump possiede l’esperienza, il mandato elettorale e la volontà politica per negoziare una risoluzione per salvare la piattaforma e allo stesso tempo discutere i problemi di sicurezza nazionale“, ha scritto l’avvocato di Trump D. John Sauer nella memoria (a cui la corte non ha ancora risposto).
Se i giudici confermeranno il divieto, un accordo con Trump potrebbe essere l’ultima possibilità di TikTok per sopravvivere negli Stati Uniti.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
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di Makena Kelly www.wired.it 2025-01-13 16:16:00 ,