Procedono le trattative per accaparrarsi la rete unica a banda larga di Tim in Italia. Dopo che il governo Meloni ha mandato all’aria mesi di lavoro del governo Draghi e con questi l’accordo raggiunto tra Cassa depositi e prestiti e Tim, che avrebbe messo l’infrastruttura sotto controllo pubblico, l’esecutivo di destra ha riaperto la gara. Così, a oggi, un fondo di investimenti degli Stati Uniti sembra essere in vantaggio per prendere il controllo della situazione.
In palio c’è il controllo di Netco, spin-off di Tim che gestirà la rete fissa, Fibercop, società per l’installazione della fibra, e Sparkle, azienda che si occupa dei cavi sottomarini. In corsa il consorzio formato da Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Macquarie infrastructure and real assets (Europe) limited, banca di investimenti australiana, contro Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (Kkr), fondo di investimenti statunitense.
Attualmente, Kkr sembra essere in vantaggio, con un’offerta iniziale di 21 miliardi di euro, salita a 23 nell’ultima tornata di rilancio. Mentre Cdp e Macquerie si sono fermate a 19,3 miliardi. Il consiglio di amministrazione di Tim si incontrerà giovedì 22 giugno per completare la valutazione delle offerte, non vincolanti. In un comunicato stampa diffuso da Tim, la società ha sottolineato come ancora nessuna decisione sia stata assunta.
Oltre alla diversità delle offerte, sull’intervento di Cdp e Macquerie pesano anche possibili problematiche Antitrust, dato che i sue soggetti sono azionisti di Open Fiber, ma potrebbero risolverla tramite una scissione. In ogni caso, la trattativa sembra essersi un po’ arenata, per visioni strategiche diverse e valutazioni anche politiche.
In caso la spuntasse Kkr, il fondo pubblico F2i avrebbe già avviato le trattative con Kkr per entrare nell’operazione sulla rete, così da mantenere almeno una presenza italiana nella nuova società. Ancora però F2i non è uscito allo scoperto e resta incerto il ruolo di Cassa depositi e prestiti, che forse potrebbe entrare nella società in un secondo momento.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-06-20 11:05:36 ,