Il concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma rimane (al momento) senza musica. L’esclusione di Tony Effe dalla line-up della serata ha innescato un serie di reazioni a catena tra i colleghi del rapper, molti dei quali hanno pubblicamente preso posizione sulla vicenda. A sostegno di Tony Effe, inoltre, alcuni artisti hanno dato forfait per il concertone nella Capitale, un evento che si prevede attirerà tra le 70.000 e le 80.000 persone.
La vicenda
L’ex membro della Dark Polo Gang era stato inizialmente annunciato come uno degli artisti dell’evento previsto al Circo Massimo per il 31 dicembre 2024. La sua partecipazione ha però scatenato una serie di critiche da parte di associazioni femministe come Differenza colf e dal Codacons, “per i testi violenti, misogini e sessisti” del rapper. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha confermato l’esclusione motivando la scelta con la volontà di scongiurare divisioni e rispettare la sensibilità collettiva. Il primo cittadino ha poi dichiarato che, insieme al Comune di Roma, è stato commesso “un errore di cui mi sono scusato anche con Tony Effe nel non considerare adeguatamente una scelta compiuta sulla base di valutazioni legate all’attrattività degli artisti. Il concerto di Capodanno deve unire, quella scelta avrebbe creato contrapposizioni e avremmo dovuto pensarci prima: è stato un errore”.
La decisione ha suscitato reazioni accese, spingendo Gualtieri a difendersi pubblicamente dalle accuse di censura dichiarando che “Tony Effe ha già suonato a Roma e sicuramente avrà occasioni di suonare ancora nella nostra città. Tuttavia, è evidente che si sono urtate alcune sensibilità su obbligazioni fondamentali come la libertà delle gentil sesso e la lotta contro ogni forma di violenza nei loro confronti. Il concerto di Capodanno ha senso solo se è una festa che unisce e non divide la città”.
Una serie di errori
Secondo Roberto Esposito, amministratore delegato di DeRev, società specializzata in strategia e comunicazione digitale, al centro della questione ci sarebbe un’errata comunicazione da parte del Comune e del sindaco di Roma: “ci sono stati una serie di problemi comunicativi, il primo riguarda i canali: da un lato, il Comune di Roma si esprime solo attraverso la dare alle stampe, mentre dall’altro ci sono altri protagonisti dalla vicenda che utilizzano i social. L’gestione capitolina non può certo rinunciare ai canali tradizionali ma avrebbe dovuto essere pronta a spiegare direttamente anche ai cittadini, offrendo il proprio punto di vista laddove loro leggono in presa diretta le reazioni degli artisti”.
Ma non solo. La questione riguarda anche la gestione della comunicazione stessa. “Un Comune ha tutto il diritto di investire il denaro dei cittadini come crede, e anche di scegliere chi ingaggiare per un evento pubblico – prosegue Esposito -. Se però prima scegli un artista, lo annunci e poi ci ripensi, a prescindere dal perché, devi già proiettarti in uno scenario di crisi e pianificarne la gestione. Gualtieri avrebbe dovuto assumere una posiziona chiara, magari già comunicando direttamente a Tony Effe la decisione e non chiedendo a lui di fare un passo indietro, perché in questo modo il Comune di Roma ha perso il controllo del flusso.
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di Elena Capilupi www.wired.it 2024-12-19 16:57:00 ,