Torre del Greco. «Il vero danno erariale è stato commesso dai vigili urbani: in tre si sono messi per un intero turno di servizio alle calcagna del mio assistito in un giorno in cui era regolarmente e legittimamente in ferie». Le parole pronunciate in aula dalla difesa di Vincenzo Palomba – rappresentata dall’avvocato Antonio Cirillo – sono la «fotografia» delle arringhe conclusive dei legali dei 13 impiegati dell’ufficio Ced del Comune bollati come «fannulloni» dalle indagini condotte dai colleghi della polizia municipale.
Accuse contestate durante i sette anni di processo davanti al giudice monocratico Enrico Contieri del tribunale di Torre Annunziata e «ribaltate» durante l’ultimo round prima della sentenza, attesa per inizio maggio: «Le indagini, come dimostrate attraverso gli atti prodotti durante il dibattimento, sono state sbagliate – la tesi degli avvocati dei 13 imputati -. Si è partiti dall’errata interpretazione sull’utilizzo del badge per arrivare a conclusioni palesemente distanti dalla realtà».
Arrivando a prendere, come nel caso del pedinamento di Vincenzo Palomba, grossolani abbagli. Di qui, la richiesta di tutti gli avvocati di mandare assolti i «fannulloni» dell’ente di palazzo Baronale accusati a vario titolo di truffa e falso. In via subordinata, i 13 imputati potranno – in ogni caso – godere del «salvacondotto» della prescrizione, già invocata dal pubblico ministero durante la propria requisitoria.
Un vero e proprio buco nell’acqua, dopo sette anni di processi e spese di giustizia.
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Alberto Dortucci , 2022-04-20 07:38:18 ,