«Non moriremo di Covid ma del mare di regole, che in gran parte tra l’altro non sono applicate. Le norme sul Coronavirus sono come il sistema fiscale italiano. Forse è il più equo ma è così complicato che non si applica e non si controlla. Così la gente evade». In un’intervista rilasciata oggi a Repubblica il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti va all’attacco del governo Draghi. Sostenendo che la situazione della sanità è sotto controllo: «Le ricadute sugli ospedali dell’attuale ondata non sono neppure vagamente paragonabili a quelle del passato. Ma ciò che non viene bloccato dal Coronavirus rischia di essere fermato da una lunga serie di regole – osserva – La responsabilità è delle mediazioni politiche e della rigidità di un Cts che talvolta finge di non capire che il meglio è nemico del bene».
Per Toti è stato giusto riaprire la scuola: «Mi sembra impossibile pensare di non riaprire la scuola, un’istituzione fondamentale del Paese, e tenere accessibile tutto il resto: campi di calcetto, palestre, pizzerie e stadi. Diamoci un ordine di priorità. Siamo in un Paese totalmente aperto». Ma il presidente di Regione Liguria avverte che non è possibile demandare i controlli agli istituti: «Trasformeremo gli insegnanti e i presidi in dei cassazionisti. Le regole da seguire sono troppo complicate. Se vogliamo aprire il Paese dobbiamo considerare il Covid come una malattia che circola e quindi bisogna smettere di seguire gli asintomatici e dedicarci solo ai sintomatici».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-01-08 06:51:08 ,