Dopo la condanna e la decisione di non fare più politica, lo stop di Forza Italia in vista delle Europee. Ma l’ex presidente della Regione Sicilia è pronto a correre
Da Rebibbia era volato in Burundi. Voltando le spalle alla politica. Mai più, diceva Salvatore Cuffaro, Totò per gli amici, un bacio per tutti, soprannominato «vasa vasa» da elettori e denigratori. Scottato dalla musa che lo aveva ammaliato fino a condurlo nei siculi labirinti dove mafia e politica s’incrociano. Quando ripeteva mai più, su quest’uomo finito in cella da presidente della Regione siciliana, gravava pure il peso di una interdizione dai pubblici uffici. Passato qualche anno, lo scorso febbraio, il tribunale di sorveglianza lo ha riabilito del tutto. Anche se, frattanto, era rientrato dal Burundi, dopo avere costruito in Africa un ospedale per chi non possedeva nulla. Rientrato per fondare un nuovo partito. Nuovo ma con un nome vecchio, Democrazia cristiana.
Sono passati nove mesi e tutto è cambiato. Perché, mentre in inverno ripeteva «mai più», riferendosi non più alla politica ma a una sua candidatura, adesso sembra caduto anche quest’altro muro, pronto alla battaglia per le Europee. A dare la mazzata al muro, a far cedere Cuffaro alla tentazione, dicono i suoi fedelissimi, sarebbe stato però addirittura il successore di Berlusconi, il vicepremier Antonio Tajani, che alla convention di Forza Italia tenuta a metà novembre a Taormina, gli ha…
Author: Felice Cavallaro
Data : 2023-12-02 12:47:25
Dominio: www.corriere.it
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