Secondo Christian Hecker, inventore e ad di Trade Republic, la piattaforma berlinese che vuole democratizzare gli investimenti in borsa e in altri strumenti, la faccenda va presa da lontano. O migliore: guardando lontano. Alle nostre pensioni. “Il divario pensionistico è il problema più grande che la società occidentale si trova ad esaminare oggi dal punto di vista economico – racconta in un’intervista a Wired Italia – questo è vero ovunque nell’Occidente sviluppato a causa della transizione demografica ma in particolare in Europa perché storicamente gli investitori al dettaglio hanno partecipato meno ai mercati dei capitali rispetto, ad esempio, al Regno Unito o agli Stati Uniti”.
“In termini pratici, questo significa che i cittadini europei hanno meno risparmi a disposizione e lo Stato deve prendersi cura di loro quando andranno in pensione -prosegue il manager -. Ciò non è sostenibile con l’invecchiamento della cittadinanza, che fa sì che un numero maggiore di persone dipenda dalla pensione pubblica per un periodo di tempo più lungo, mentre sempre meno individui si trovano in età lavorativa. I governi devono quindi adattare i sistemi pensionistici alle sfide future”. Il mercato dei capitali deve aprirsi in modo sicuro e conveniente, come sta capitando in ambiti come quello norvegese o svedese, a sistemi pensionistici a capitalizzazione. O che almeno integrino questo modello al classico paradigma a ripartizione, come quello italiano. “Con oltre 4 milioni di clienti e la più grande piattaforma di risparmio d’Europa, Trade Republic è un attore chiave in questo settore e sta già dimostrando che tutti possono accumulare ricchezza per la propria pensione”, aggiunge Hecker.
Il ruolo della piattaforma
Trade Republic è in effetti un protagonista del settore fintech (anzi, verrebbe quasi da chiamarlo previtech) in velocissima crescita. Allo scorso febbraio il gruppo aveva raccolto oltre 1,3 miliardi di dollari di investimenti da fondi come Sequoia, Founders Fund, Accel e Creandum. L’attuale ad l’ha fondata nel 2015 con Thomas Pischke e Marco Cancellieri e oggi è operativa in Germania e Austria oltre a Italia, Spagna, Francia e Paesi Bassi. Gestisce asset per 35 miliardi di euro. Sotto il profilo normativo Trade Republic è un istituto finanziario tedesco con licenza supervisionato dalla Bundesbank e dalla BaFin – se si apre un account si riceve un Iban tedesco – nonché una società d’collocamento in Italia, vigilata da Consob.
La sensazione, a osservare i player che si muovono nel mercato europeo dei capitali, è che manchino ancora dei pezzi per raggiungere un’unione completa: “Come già detto, il divario pensionistico è un problema europeo. Tuttavia, siamo ancora lontani da un vero quadro normativo europeo, vale a dire l’unione dei mercati dei capitali – continua Hecker, che in passato ha lavorato nel dipartimento Investment banking di Bank of America Merrill Lynch -. Oggi i regolamenti e le leggi sono molto incoerenti e frammentate. Gli attori locali beneficiano di elevate barriere all’ingresso, che ostacolano la concorrenza e l’innovazione”.
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di Simone Cosimi www.wired.it 2024-10-21 04:50:00 ,