Transizione energetica: la Carinzia lancia un progetto leader a livello europeo

Transizione energetica: la Carinzia lancia un progetto leader a livello europeo

Transizione energetica: la Carinzia lancia un progetto leader a livello europeo


Era il 1853 quando i lucchesi Eugenio Barsanti e Felice Matteucci inventarono il motore a scoppio. Per oltre un secolo, siamo stati abituati a lasciarci trasportare da veicoli alimentati a benzina o gasolio. L’importante processo di elettrificazione che sta interessando la mobilità ha cambiato il nostro punto di vista. L’elettrico è ormai il presente, ma il futuro cosa ci riserva? Con la carenza di materie prime per gli accumulatori e la loro dipendenza da scenari geopolitici incerti, secondo molti l’elettrico a batteria potrebbe essere solo un momento di passaggio verso la propulsione a idrogeno.

Lo sviluppo di una transizione energetica basata sull’idrogeno come vettore apre la strada all’utilizzo di un combustibile molto sostenibile, in grado di sviluppare, almeno localmente, quasi solo acqua come prodotto di combustione. La sua diffusione sarebbe una rivoluzione di portata epocale, al momento non ancora percorribile su vasta scala.  Ci sono fronti aperti su problematiche non del tutto risolte come lo sviluppo di tecnologie veramente sostenibili per la sua produzione, di metodi efficienti per il suo stoccaggio e la sua distribuzione, e di dispositivi e impianti adeguati per la sua conversione termo- o elettro-chimica.

Nelle sedi tecnologiche della Carinzia ci stanno lavorando sodo. Inoltre, la regione più meridionale dell’Austria è da molto tempo votata alla mobilità sostenibile. Linee ferroviarie in pianura, bus e funivie in montagna, battelli sui laghi, si integrano con una rete cicloescursionistica per formare una delle reti più efficienti d’Europa. La ciclabile della Drava è un must che ogni appassionato di turismo responsabile conosce per averla percorsa immerso tra anse del fiume, foreste, prati coltivati e orti dove il chilometro zero è praticato da ben prima che diventasse una moda.

In pochi sanno che questa terra di convergenze di energie positive tra il Mediterraneo e le Alpi è anche un parco tecnologico punto di riferimento per la mobilità basata sull’idrogeno. Numerose aziende innovative e di successo attive nella regione sono impegnate nel settore delle energie rinnovabili e sostenibili. Imprese, ricercatori e sviluppatori costituiscono una rete ottimamente funzionante che facilita il trasferimento di know-how tra le parti e contiene il potenziale per nuove partnership.

Con il progetto “H2 Carinthia”, la regione rappresenta l’avanguardia nel trattamento dell’idrogeno per i trasporti. L’obiettivo è quadruplicare l’uso dell’idrogeno verde passando dalle attuali 5.400 tonnellate annue alle oltre 20.000 entro il 2030. In termini di carbon footprint, il traguardo si traduce in una riduzione di 150.000 tonnellate di CO2 immesse in atmosfera.

Già in questi giorni, i primi cinque autobus a idrogeno hanno iniziato il servizio di linea in Carinzia. I veicoli sono alimentati a idrogeno “verde”, prodotto in modo sostenibile a livello regionale e proveniente dal riutilizzo dopo l’impiego industriale come gas vettore e gas di processo nella produzione di semiconduttori presso la Infineon Technologies di Villach. Dopo il primo utilizzo, il gas viene purificato mediante un processo innovativo che lo rende compatibile con l’alimentazione degli autobus pubblici. Un pieno di carburante consente a questi autobus un’autonomia di poco inferiore ai 400 chilometri, con una capacità di trasporto fino a 74 passeggeri e una velocità massima di 80 km/h.

Nella prima fase del progetto, a partire dal 2023, l’idrogeno riciclato e purificato proveniente dal processo industriale di Infineon, renderà disponibili giornalmente fino a 337 chilogrammi di idrogeno riciclato. Ciò consentirà di percorre circa 4.200 bus-chilometri al giorno. Dal 2023 nella zona di Villach sarà quindi possibile alimentare fino 17 autobus a impatto climatico zero, che corrispondono a circa 1,4 milioni di chilometri climaticamente neutrali all’anno. La produzione regionale di idrogeno “verde” presso Infineon garantirà, a pieno regime, una fornitura giornaliera di 800 chilogrammi di idrogeno.

«Con la realizzazione dell’impianto di idrogeno – afferma Thomas Reisinger, Direttore operativo di Infineon Technologies Austria – stiamo ponendo una pietra miliare strategicamente importante per la nostra produzione di chip e per i nostri obiettivi di sostenibilità. Il riciclo nei trasporti pubblici dell’idrogeno verde utilizzato per la produzione rappresenta una soluzione straordinaria nell’ambito di un’economia circolare sostenibile. Questo progetto pilota funge anche da modello per altri settori industriali che possono beneficiare dell’esperienza acquisita.»

 

Sin dall’inizio della loro collaborazione nel progetto “H2Carinthia“, i partner consorziati Infineon Technologies Austria, ÖBB-Postbus, OMV, Linde e la rinomata società di ricerca sull’idrogeno HyCentA, sono impegnati a sviluppare il progetto che mira a rendere la Carinzia un modello di leadership nell’economia circolare. Le nuove tecnologie che rispettano e incentivano i comportamenti di circularity possano potenziare la sostenibilità dell’industria, dei trasporti e del settore energetico contribuendo attivamente al contrasto nel cambiamento climatico.

In un momento critico come quello che stiamo attraversando per le materie prime, soluzioni regionali come quella adottata dalla Carinzia accrescono anche la sicurezza degli approvvigionamenti.



Source link
[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-12-26 06:00:00 ,

www.repubblica.it

[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-12-26 06:00:00 ,
Il post dal titolo: Transizione energetica: la Carinzia lancia un progetto leader a livello europeo scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-12-26 06:00:00 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue

Previous La Russa e Rauti celebrano la nascita dell’Msi, è polemica

Leave Your Comment