Gessica Notaro, attivista romagnola contro la violenza di genere, riceverà un trapianto di cornea che dovrebbe permetterle di recuperare la vista dall’occhio sinistro. Quello danneggiato dall’acido a seguito dell’aggressione che aveva subito dall’ex fidanzato nel 2017. Ecco come funziona l’intervento.
Che cos’è la cornea
La cornea è una sorta di schermo trasparente che costituisce la parte anteriore del bulbo oculare. È formata da cinque strati, che dall’esterno all’interno sono: l’epitelio corneale, la membrana limitante anteriore, lo stroma, la membrana limitante posteriore e l’endotelio.
La sua funzione è quella di proteggere l’occhio lasciando allo stesso tempo che la luce penetri e raggiunga la retina, permettendo la messa fuoco delle immagini. Se la cornea perde la propria trasparenza o si deforma fortemente a causa di malattie (congenite o di tipo infettivo) oppure di traumi, la vista può risultare compromessa e può diventare necessario il trapianto.
In che cosa consiste il trapianto
L’intervento può consistere nella sostituzione dell’intera cornea o di uno solo dei suoi componenti. La seconda opzione, che è diventata possibile negli ultimi 15 anni circa, è meno invasiva e consente di rimpiazzare solo lo strato non più funzionale. Questo, si legge sul sito dell’Humanitas, riduce il rischio di rigetto e permette un recupero molto più rapido rispetto all’intervento tradizionale di sostituzione completa. Quest’ultimo viene ad oggi proposto nei casi un cui l’intero organo risulti danneggiato, e per i quali un intervento di sostituzione parziale non sarebbe quindi risolutivo. L’intervento può essere effettuato in anestesia generale o locale, e la (porzione di) cornea sana da utilizzare per sostituire quella danneggiata viene prelevata da un donatore umano a seguito di decesso.
Lo scorso anno, inoltre, è stato effettuato con successo un trapianto di endotelio corneale artificiale presso il Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Si era trattato del primo intervento di questo tipo in Italia e del centesimo nel mondo.
Le banche delle cornee
Una volta prelevate, le cornee donate vengono inviate a una struttura sanitaria pubblica, o comunque senza scopo di lucro, chiamata banca delle cornee o banca degli occhi, che ha il compito di selezionarle, conservarle e distribuirle in base alle richieste delle strutture ospedaliere che si occuperanno di eseguire il trapianto.
In base a quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia le banche dei tessuti oculari autorizzate sono 12, ognuna delle quali viene regolarmente ispezionata sia dal Centro Nazionale Trapianti che dal Centro Regionale Trapianti per verificare che operi nel rispetto delle normative vigenti.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-12-04 11:25:28 ,