C’erano 35mila spettatori al concerto di ieri degli Arctic Monkeys per Rock in Roma, all’Ippodromo delle Capannelle. Tanti, tantissimi. A nessun altro live della rassegna ce n’erano così tanti. Ma forse sono stati troppi.
Non per problemi di sicurezza o di spazio sotto il palco, ma per quelli legati alla circolazione intorno alla location. Se le code di macchine e motorini al momento dell’arrivo erano state preventivate dagli organizzatori – che infatti avevano invitato il pubblico a recarsi in anticipo sul posto – e sono state gestite più o meno senza problemi, all’uscita è risultato tutto più complesso, nonostante i parcheggi dislocati intorno all’area fossero addirittura sei.
Ma non è stata tanto la presenza degli spazi, quanto la totale assenza di gestione dei flussi. Sui social, infatti, in molti hanno lamentato un’attesa di oltre due ore per potersi immettere in strada al ritorno, sottolineando come il primo e più gettonato parcheggio che s’incontra sull’Appia Nuova venendo dal Raccordo – dove la sosta per tutta la serata costa dieci euro al contrario dei cinque che si pagano in quello vicino all’ingresso principale, e c’è solo del terriccio, mai dell’asfalto – avesse una sola uscita, per di più senza personale adibito al deflusso. Abbandonati a se stessi, gli spettatori hanno dovuto arrangiarsi in fila come hanno potuto, finendo per uscire anche dopo le due di notte, cioè due ore e mezzo dopo la chiusura del concerto.
Ma è un problema, questo dell’uscita unica presa d’assalto, che in misura minore riguarda anche le altre aree, più piccole, della zona, e a cui tra l’altro va sommato il traffico che puntualmente nasce all’incrocio tra via Appia Nuova e via delle Capannelle. Lì, i 35mila paganti si sono sentiti tutti. E non è stata neanche la prima volta: nel 2022, tra gli altri, ai fan di Blanco era toccato lo stesso destino, cioè quello di rimanere “chiusi” per due ore nel grande parcheggio di terra dell’Ippodromo, e poi di incolonnarsi sull’Appia Nuova in attesa di tornare a dimora.
Durante la presentazione dell’edizione di quest’anno di Rock in Roma, gli organizzatori avevano fatto sapere di aver lavorato sulla viabilità e di aver messo a disposizione anche dei treni speciali per poter tornare a Termini. Quelli non sono mancati. Ma due mesi dopo, per chi arriva con mezzi propri, uscire da Capannelle è ancora un’avventura.
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di
roma.repubblica.it
2023-07-17 16:33:02 ,