TREVISO – “Non avrete più notizie di Steve Quintino, un ragazzo di 19 anni e capirete che è la fine del mondo. Voglio salvare il mondo”, grida a squarciagola questo giovane smilzo con il sangue che cola dalla testa, mentre i carabinieri lo trattengono ma, soprattutto, lo proteggono dalla folla che vuole linciarlo. Tutto intorno rottami e dolore, come quello di una moglie che ha visto il marito morire davanti ai suoi occhi dopo che l’auto fuori controllo ha travolto entrambi.
Tre rapine, un incidente mortale e auto danneggiate in 4 paesi
Sono stati due carabinieri feriti a mettere fine alla scia di follia e morte che Steve Quintino ha seminato, ieri mattina, in provincia di Treviso. Dopo essere stati speronati, dopo che la loro gazzella si è capovolta, sono riusciti a uscire e, finalmente, a immobilizzare il giovane assassino. “Era rientrato a abitazione dopo il turno di lavoro ma era fuori di sé. E io adesso sono morta dentro”, si dispera la madre del diciannovenne. Tre rapine, un incidente mortale, auto danneggiate in quattro paesi.
L’operaio rapinatore
Il delirio di Steve Quintino, operaio al Pastificio Zara, inizia poco dopo le 9 del mattino. Alle 6, terminato il turno di notte, torna a abitazione a Vallà di Riese Pio X ma invece di andarsene a dormire esce di nuovo. Si allontana a piedi e, poco distante, aggredisce un’ottantenne. “Mi ha minacciato e tirato fuori dall’auto di forza, poi è scappato alla guida”, racconterà sotto choc la donna, agli investigatori decisi a ricostruire il suo percorso.
Alla guida senza patente
Steve Quintino non aveva la patente, non sapeva guidare. E così la gente inizia a segnalare al 112 una Honda Civic bianca fuori controllo, che procede a zig-zag, che travolge cartelli stradali e sale sulle aiuole spartitraffico. Di lì a poco il diciannovenne finisce fuori strada, esce dall’abitacolo e compie la seconda rapina. Aggredisce una donna di 47 anni, la costringe a consegnargli le chiavi e, stavolta, sale su un’Audi A4 station wagon. Percorre circa 8 chilometri, fino a che il suo destino non incrocia quello di Mario Piva, 67 anni e della moglie, entrambi in bici, uno accanto all’altra. Travolge e uccide sul colpo lui, sfiora lei, prova a investire una terza persona che gli faceva segno di fermarsi. Niente. Riesce ancora a tamponare un tir e poi tre vetture ferme davanti a un semaforo.
La terza rapina
Inarrestabile, rapina una terza vettura, una Ford Ka. “Mi ha fatto il segno di avere una pistola e mi ha buttato fuori dall’auto”, racconterà poi la sessantaduenne derubata. Una pattuglia dei carabinieri lo intercetta a Onè di Fonte. I militari mettono di traverso la gazzella per bloccare la sua corsa e lui, invece di frenare, li travolge in pieno. L’auto di servizio compie tre giri prima di fermarsi. L’appuntato e il suo collega escono malconci ma con un colpo di reni finalmente lo placcano.
Dalla sedazione al carcere
Il giovane viene sedato e trasferito all’ospedale di Castelfranco, sarà dimesso con una prognosi di dieci giorni e successivamente condotto in carcere a Treviso. Steve Quintino ha due fratelli maggiori, una mamma, un patrigno e un padre naturale che non ha mai fatto parte della sua vita. Alle spalle ha qualche piccolo precedente penale per furti e danneggiamenti. Proprio il padre Gianni ieri mattina si trovava in piazza a Oné. “Spero gli diano l’ergastolo”, ha detto disgustato.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-10-01 20:19:04 ,www.repubblica.it