Author: Nico Falco
Data : 2025-01-31 11:56:00
Dominio: www.fanpage.it
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La Polizia Penitenziaria ha sequestrato 18 telefoni nell’alta sicurezza del carcere di Secondigliano, a Napoli; erano nascosti in aree comuni e ben mimetizzati.
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Diciotto telefoni cellulari, tra smartphone e micro-telefonini, sono stati trovati dalla Polizia Penitenziaria nel reparto di alta sicurezza del carcere di Secondigliano, a Napoli; completi di cavetti di ricarica e sim card, e funzionanti, erano stati nascosti nelle aree comuni, in modo che, nel caso venissero scoperti, non potessero essere direttamente collegabili a specifici detenuti. L’operazione, all’interno del Reparto Detentivo ad Alta Sicurezza S2 “Ionio”, è stata condotta dai Baschi Azzurri e coordinata dal I° Dirigente di Polizia Penitenziaria Gian Luca Colella, a rendere noto il ritrovamento è il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
I telefoni cellulari rinvenuti sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria con relativa denuncia che è stata presentata contro ignoti in quanto i nascondigli non si trovavano nelle celle detentive ma in aree comuni e quindi non è stato possibile ricondurre nell’immediato i dispositivi ai singoli detenuti. I cellulari, spiegano i dirigenti sindacali Raffaele Munno, Carmine Evangelista e Donato Vaia, “erano estremamente ben mimetizzati, a dimostrazione dell’abilità con cui alcuni detenuti cercano di eludere i controlli, magnificamente funzionanti per eventuali comunicazioni non autorizzate con l’esterno”.
“L’ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo – aggiunge il segretario generale del Sappe, Donato Capece – non è la prima volta che il sindacato chiede nuovi provvedimenti per inibire l’uso di strumentazioni tecnologiche nelle sezioni detentive. Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi. Le vie d’ingresso diventano molteplici, non ultima anche quella aerea a mezzo droni che sempre più spesso vengono avvistati e intercettati. La cosa grave è che denunciamo queste cose ormai da 10 anni e nessuno ha ancora fatto qualcosa”.
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Nico Falco , 2025-01-31 11:56:00 ,