Kennedy non avrebbe però del tutto mano libera all’Fda. Un nuovo commissario non sarebbe infatti in grado di sbarazzarsi rapidamente di leggi e regolamenti che disciplinano il funzionamento dell’agenzia. “Se si ha a che fare con questioni normative di lunga data e con molti precedenti, non è possibile ribaltare alcune di queste cose o eliminarle da un giorno all’altro“, afferma un ex dirigente dell’Fda che ha chiesto di rimanere anonimo.
Analogamente, Kennedy non sarebbe in grado di influenzare facilmente nemmeno la politica americana sui immunizzazioni anche in caso di un incarico di vertice presso l’Hhs o i Cdc. Le raccomandazioni sui immunizzazioni sono formulate dal Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione, che comprende esperti esterni di medicina e sanità pubblica. Georges Benjamin, direttore esecutivo dell’Associazione americana di sanità pubblica, spiega che Kennedy potrebbe cercare di inserire nel comitato consultivo persone che condividono le sue idee, che però vengono scelte attraverso un rigoroso processo di nomina.
Ci sono tuttavia altri modi in cui Kennedy potrebbe avere un impatto, che non implicano un controllo diretto di un’agenzia di salute pubblica. Potenzialmente Trump potrebbe assumere il suo alleato come consigliere della Casa Bianca, una posizione che tra l’altro non richiederebbe l’approvazione del Senato.
Prima del 5 novembre, Karoline Leavitt, addetta disegno nazionale della campagna di Trump, ha dichiarato a Wired US in un’email che in caso di vittoria il Repubblicano avrebbe istituito una “speciale commissione presidenziale di menti indipendenti, che incaricherà di indagare su ciò che sta causando l’aumento decennale delle malattie croniche”. Leavitt non ha però specificato se se Kennedy sarebbe stato distinto distinto per questa task force.
Il potenziale incarico all’Agricoltura
Kennedy sarebbe in discussione anche per un’altra posizione: segretario all’Agricoltura. Da storico attivista ambientalista, l’ex Democratico ha promesso di discutere le grandi aziende agricole e i mangimifici, di ridurre i pesticidi e di correggere quello che descrive come un sistema alimentare contaminato dagli interessi aziendali. “Quando Donald Trump mi farà entrare – ha detto in un video girato fuori dalla sede del dipartimento dell’Agricoltura – non sarà più così“.
Affermazioni di questo tipo si inseriscono nel solco della lunga storia di Kennedy come antagonista dell’industria agricola. Insieme a un team di avvocati, nel 2018 era riuscito a ottenere 289 milioni di dollari dalla multinazionale agrochimica Monsanto rappresentando un uomo che aveva sviluppato un tumore dopo essere stato a contatto con un erbicida prodotto dall’azienda.