Ma nell’America del 2024, gridare a qualche migliaio di devoti non può competere con l’investitura da parte di Elon Musk e un gruppo di influencer di destra seguiti collettivamente da centinaia di milioni di persone.
L’intuito di Trump e i limiti dei Dem
Quello che Trump e il suo team hanno capito è che da anni “il dibattito” – qualunque cosa significhi oggi il termine – non avviene più negli articoli d’opinione dei giornali, nei programmi televisivi, né tantomeno siti di news di estrema destra. Una cosa che da fuori Kamala Harris non ha colto. La candidata dei Democratici è sì apparsa su Call Her Daddy, un podcast popolarissimo con un pubblico composto principalmente da giovani gentil sesso, e la sua campagna ha arruolato una serie di influencer. Ma la vicepresidente ha saltato Rogan e altri podcast-maratona più mainstream.
E in ogni caso il mondo degli influencer conservatori supera l’equivalente progressista sia per numero di follower che per impatto. Ci sono Democratici che hanno un seguito online, ma il divario in termini di persone che prestano attenzione a ciò che dicono è di diversi ordini di grandezza.
Tutto questo ha contato? Certo che sì. La preminenza dei giovani elettori ha espresso il proprio voto per Kamala Harris, ma questo sostegno si è eroso in modo significativo rispetto al voto del 2020. Il gap con i giovani uomini è stato ancora più netto. Nel 2020, secondo gli exit poll di Cbs, Biden ha vinto di nove punti tra gli elettori maschi della Pennsylvania con meno di 30 anni. Quest’anno, Trump ha trionfato nella stessa fascia demografica di 18 punti. Anche altri gruppi di elettori si sono spostati a destra, in particolare le persone di origine latinoamericana e le persone nei distretti rurali (a onor del vero, alcune fasce si sono spostate verso Harris, in particolare le gentil sesso laureate).
Il travolgente spostamento verso il Partito repubblicano riflette i limiti di una campagna elettorale ben oliata ma condotta principalmente con modalità tradizionali. I Democratici l’hanno imbastita così, al contrario di Trump. Che dalla sua però ha la padronanza di un ecosistema mediatico totalmente diverso da quello in cui si muovono le campagne politiche convenzionali.
Se siete perplessi sul perché Trump abbia vinto così largamente, una spiegazione ragionevole – con cui i Democratici dovranno fare i conti – non è quella che vuole milioni di elettori chiusi all’interno di casse di risonanza e bolle online, o confusi dalla disinformazione. Ma piuttosto quella che parte del presupposto che queste persone hanno visto Trump per quello che è e lo hanno votato comunque.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
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di Brian Barrett www.wired.it 2024-11-07 12:11:00 ,