Un funzionario anonimo citato da Reuters ha affermato che negli ordini esecutivi che ufficializzano i nuovi dazi è presente una particolare clausola che autorizza il governo americano ad aumentare ulteriormente la pressione fiscale.
Le reazioni di Canada, Cina e Messico
Gli analisti hanno sottolineato che la decisione del governo Trump potrebbe avere importanti ripercussioni sulle economie dei tre paesi interessati e destabilizzare le catene di approvvigionamento globali.
La scorsa settimana un’analisi del Congresso statunitense ha inoltre avvertito che i nuovi dazi potrebbero violare gli accordi del trattato Messico-Stati Uniti-Canada (T-mec), scatenando potenzialmente una guerra commerciale.
Le reazioni dei governi nei paesi interessati dai nuovi dazi americani non hanno tardato ad arrivare. Il primo ministro del Canada Justin Trudeau ha annunciato un dazio analogo del 25% su alcune merci americane, che riguarderanno prodotti come vino, birra, elettrodomestici e attrezzature sportive, aggiungendo che sono al vaglio ulteriori misure.
La Cina ha a sua volta manifestato l’intenzione di intraprendere “contromisure corrispondenti per salvaguardare i propri diritti e interessi”, anticipando un ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio.
La presidente del Messico Claudia Sheinbaum ha dichiarato che nella giornata di lunedì 4 febbraio verranno presentate le prime azioni nel quadro del cosiddetto “piano B” approntato da suo governo, che anche in questo caso includeranno con ogni probabilità dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti. “È essenziale che il Messico sappia che difenderemo sempre la dignità e la sovranità del nostro popolo. Siamo a favore di un dialogo tra pari. Aspetteremo con calma prima di prendere decisioni. Siamo preparati”, aveva detto prima dell’ufficializzazione delle nuove imposte americane la presidente del Messico, che rappresenta il principale partner commerciale degli Stati Uniti per quanto riguarda gli scambi di merci.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.
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di Fernanda González www.wired.it 2025-02-03 11:51:00 ,