“Sforzi criminali per restare al potere”
L’atto d’accusa afferma che “nonostante avesse perso, l’imputato era determinato a rimanere al potere”. Descrive “sforzi criminali per ribaltare i legittimi risultati delle elezioni presidenziali del 2020. Più in dettaglio: “Con il pretesto di accuse di truffa senza fondamento nel voto, l’imputato ha spinto funzionari in alcuni stati a ignorare il voto popolare, a privare del diritto di voto milioni di elettori, e in ultima analisi alla nomina di grandi elettori illeciti che votassero per l’accusato”.
“Falsità destabilizzanti”
“Ciascuna delle cospirazioni – costruite sulla vasta sfiducia creata dall’imputato attraverso pervasive e destabilizzanti falsità su truffe elettorali – ha preso di mira una funzione fondamentale del governo federale degli stati Uniti: le procedure della nazione per raccogliere, contare e certificare i risultati delle elezioni presidenziali”. Trump, in omaggio alla prudenza dei procuratori, non viene tuttavia accusato di aver direttamente incitato l’insurrezione e l’assalto al Parlamento il 6 gennaio, piuttosto di aver sfruttato la violenza e il caos.
Pence “troppo onesto”
Se molte delle prove e testimonianze citate nell’incriminazione erano emerse già in occasione del lavoro della Commissione d’inchiesta del Congresso sul 6 gennaio, non mancano alcune nuove rivelazioni: tra queste una conversazione con il vice-presidente Mike Pence, che Trump apostrofa come “troppo onesto” per le sue resistenze a farsi parte della manovra sovversiva. Durante l’attacco al parlamento, i manifestanti violenti avevano inneggiato all’impiccagione di Pence.
Impatto sui sondaggi e le elezioni del 2024?
Restano ora da vedere le prossime tappe giudiziarie e le ripercussioni politiche. Smith, il procuratore speciale, ha affermato di voler chiedere un processo spedito. Sotto il profilo politico, ad oggi le saghe giudiziarie non hanno indebolito Trump nella sua nuova corsa alla abitazione Bianca del 2024: stando ad un una rilevazione del New York Times dei giorni scorsi rimane ampiamente in vantaggio ai sondaggi per la nomination repubblicana ed è testa a testa in un eventuale scontro con Biden. Numerosi esponenti del partito conservatore rimangono fedeli all’ex Presidente e anche i rivali nelle primarie evitano di criticarlo esplicitamente. Se la nuova incriminazione spezzerà la presa di Trump, è l’interrogativo in cerca di risposte.
Insurrezione e taglio del rating
Gli eventi del 6 gennaio 2021, tuttavia, hanno avuto e hanno anche riflessi economici oltre che giudiziari. Sono stati citati dall’agenzia di valutazione del credito Fitch nella sua decisione, a sua volta avvenuta nelle ultime ore, di declassare il rating del debito Usa da tripla A a AA+ a causa del “deterioramento degli standard di governance”. Fitch ha citato, con il 6 gennaio, il crescente indebitamento del Paese e le tensioni attorno alla sua gestione esemplificate dalle ripetute battaglie tra repubblicani e democratici sull’innalzamento del tetto del debito federale con gli associati rischi di default e paralisi del governo. L’amministrazione Biden ha protestato contro il declassamento, che il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha definito “arbitraria”.