Colpo di spugna sui processi contro Trump
In linea con i principi dell’America First, il nuovo procuratore generale, il vertice delle forze dell’ordine americane, dovrà sostenere le deportazioni di immigrati promesse dai repubblicani in campagna elettorale, e dovrà ottenere la grazia per gli esagitati sostenitori di Trump che assalirono il Parlamento il 6 gennaio del 2021.
Ma avrà anche un ruolo fondamentale per chiudere i conti con tutti i processi aperti e con gli avversari di Trump degli ultimi quattro anni. «La caccia alle streghe è finita, è finita la persecuzione da parte della giustizia di Biden e dei democratici», ha detto Trump ai suoi fedelissimi: dopo le tante polemiche, dopo i ricorsi, i rinvii, e dopo tante udienze infuocate, per il colpo di spugna definitivo sui processi aperti contro il tycoon, e anche sulle condanne già decise, è solo questione di giorni. Tutte le accuse a Trump verranno cancellate.
Così come saranno cancellate – dalla maggior numero repubblicana – anche le inchieste avviate dal Comitato etico della Camera contro lo stesso Gaetz per molestie sessuali, uso di droghe illecite e tentativi di inquinare le prove.
I dubbi dei Gop e al dipartimento
La nomina di Gaetz è stata accolta con scetticismo anche da alcuni repubblicani del Senato. «Non credo che sia una designazione seria come procuratore generale», ha detto la senatrice repubblicana Lisa Murkowski. «Non era certo – ha aggiunto – sulla mia cartella del bingo».
Altissima la tensione dentro al dipartimento di Giustizia. «Mi preoccupa chiunque venga nominato procuratore generale con l’obiettivo di politicizzare il lavoro del dipartimento: sono a rischio non solo lo Stato di diritto, ma anche le importanti garanzie che sono state create per proteggere la legittimità del lavoro del dipartimento», ha affermato Johnathan Smith, ex viceprocuratore generale aggiunto che ha lasciato il dipartimento all’inizio di quest’anno.