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Oltre 34 milioni in mezza giornata, 52 nelle prime 24 ore, 70 milioni in due giorni: la dichiarazione di condanna contro Donald Trump ha prodotto come effetto un allineamento dei donatori verso il 45esimo presidente che ora punta il ritorno alla Casa Bianca. E la raccolta cumulata dopo il caso di condanna di Trump per i 34 capi d’accusa a New York per la presunta corruzione dell’ex prostituta Stormy Daniels nel 2016, che rendono The Donald il primo ex capo di Stato Usa riconosciuto convicted felon, non ha precedenti nella storia recente americana.
Trump entusiasma ancora
Parliamo di un nuovo segno di vitalità per il rivale di Joe Biden, su cui vuole prendersi la rivincita del 2020 giocandosi, oggigiorno, una nuova carta. Quella, cioè, della persecuzione giudiziaria. Che potrebbe avere un ruolo nel compattare il sostegno del Partito Repubblicano sulla sua figura. Meno, invece, nel condizionare il supporto a The Donald degli elettori indipendenti. Ad oggi tutto da pesare in un contesto che vedeva Trump in rimonta su Biden in diversi Stati in vista di novembre, in una campagna elettorale dove predomina la discussione sui temi economici e finanziari.
Per Trump la condanna rischia di essere “un punto di rottura” ma nella narrazione si inserisce sul filo conduttore della rigged election, il mito del furto elettorale del 2020 su cui l’America si spaccò. Il Paese è diviso e inquieto. E il compattamento dei donatori piccoli e medi su Trump dopo l’annuncio della…
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di Andrea Muratore
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2024-06-03 15:43:00 ,