Negli Stati Uniti i casi di tumore al colon e al retto stanno aumentando in maniera drammatica tra le persone con meno di 50 anni. Fino a vent’anni fa, in un range di cittadinanza tra i 30 e i 50 anni, il tumore al colon era la quarta causa di morte per cancro sia tra gli uomini che tra le donne, mentre oggi è diventato la prima causa di morte per gli uomini e la seconda per le donne, dopo il cancro al seno. Gli scienziati non hanno ancora individuato una causa, ma sospettano possa essere causato da fattori ambientali.
La nuova tendenza è stata osservata dal report annuale dell’American cancer society, in cui viene evidenziato come al diminuire dei casi di cancro tra le persone con più di 65 anni, stia corrispondendo un incremento della malattia nelle fasce di età inferiori ai 50 anni e in particolare tra le persone tra i 30 e i 40 anni. Inoltre, il calo dipende soprattutto alla diminuzione dei tumori alla prostata e di quelli legati al fumo, mentre è stata registrata un’insorgenza di quelli al colon e al retto.
“Da un paio di decenni notiamo che i pazienti della nostra clinica sembrano essere sempre più giovani”, ha dichiarato alla Nbc la dottoressa Kimmie Ng, direttrice del Young onset colorectal cancer center di Boston, che ha contribuito alla stesura della ricerca: “Questo rapporto conferma la realtà di queste osservazioni”. La situazione è particolarmente grave perché le persone giovani tendono ad accorgersi della malattia solo in stadi avanzati, rendendo il tumore più difficile da curare e aumentando quindi i casi letali.
I sintomi si presentano con dolori addominali, sangue nelle feci, perdita di peso involontaria e cambiamenti nelle abitudini intestinali, che spesso possono essere scambiati per problemi meno gravi, come emorroidi o indigestioni e quindi essere sottovalutati. Inoltre, secondo la dottoressa Ng, molti pazienti diagnosticati con questa malattia sono persone che non corrispondono ai profili a rischio, quindi sedentarie o con problemi di obesità, ma che al contrario hanno stili di vita molto salutari, fanno sport o altre attività all’aperto.
Così, le cause di questa insorgenza di casi sono ancora un mistero per i medici, che hanno escluso anche i fattori ereditari, dato che solo un terzo delle persone diagnosticate hanno una qualche storia familiare tumorale o predisposizioni alla malattia. Per questo, secondo Ng e i suoi colleghi, si tratterebbe di “una combinazione di fattori ambientali” che “probabilmente sta cambiando il nostro microbioma o il nostro sistema immunitario, portandoci a diventare più suscettibili a questi tumori in età più giovane”.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2024-01-18 17:21:01 ,