Tutti contro tutti nella crisi dei migranti tra Bielorussia e Polonia

Tutti contro tutti nella crisi dei migranti tra Bielorussia e Polonia


AGI – “Profonda preoccupazione” e allarme sono stati espressi dall’Europarlamento, oggi in sessione plenaria a Bruxelles, riguardo alla crisi umanitaria e politica per la pressione dei migranti alla frontiera fra Bielorussia e Polonia. In un dibattito con il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, i deputati hanno in particolare condannato la tattica del regime bielorusso, che consiste nell’incanalare i flussi di migranti verso la frontiera esterne Ue in Polonia come rivalsa per le sanzioni dell’Unione europea.

Borrell ha sottolineato l’impegno diplomatico dell’Unione europea per trovare soluzioni assieme ai Paesi di origine dei migranti e impedire che altri vengano ingannati dall’offerta di Minsk. Ancora, il Parlamento europeo ha chiesto alle autorità bielorusse di fornire assistenza umanitaria alle persone intrappolate nella zona di confine, di consentire l’accesso alle organizzazioni umanitarie nella regione e di permettere la creazione di corridoi umanitari.

L’affondo di von der Leyen

“Estenderemo le nostre sanzioni contro la Bielorussia all’inizio della prossima settimana e gli Stati Uniti prepareranno sanzioni che saranno in vigore da inizio dicembre” ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un breve punto stampa al termine dell’incontro a Washington con il presidente americano, Joe Biden.

“È importante che il regime di Lukashenko capisca che pagherà per il suo comportamento”, ha aggiunto la presidente riferendosi all’arrivo di migranti spinti da Minsk verso il confine con l’Ue. Con il presidente Usa Joe Biden “abbiamo concordato che guarderemo alle possibilità di sanzionare quelle compagnie aeree che facilitano il traffico di esseri umani verso Minsk e il confine tra Bielorussia e l’Ue”, ha precisato la presidente.

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© Viktor Tolochko / Sputnik / Sputnik via AFP

Un migrante in un accampamento al confine tra Bielorussia e Polonia

La situazione al confine tra Polonia e Bielorussia “non è un problema bilaterale” e nemmeno “una crisi migratoria”, bensì “il tentativo di un regime autoritario di provare a destabilizzare i suoi vicini democratici“. Un tentativo “che non avrà successo” e “dobbiamo difendere le nostre democrazie”.

I bombardieri di Putin

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha inviato bombardieri nucleari sui cieli della Bielorussia, mentre è in corso la crisi dei migranti al confine con la Polonia. Due bombardieri supersonici russi a lungo raggio Tu-22M3, in grado di portare testate nucleari, hanno effettuato azioni di “pattugliamento nello spazio aereo bielorusso”. L’azione è stata letta da più parti come un gesto di sostegno a Lukashenko. 

Estonia, Francia e Irlanda hanno convocato una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla crisi che dovrebbe tenersi giovedì pomeriggio.

La Polonia accusa la Turchia che accusa la Grecia

Il ministero dell’Interno turco ha protestato per il respingimento, da parte della guardia costiera greca, di una barca con 32 migranti a bordo: la questione è al centro di dispute fra i due Paesi da tempo, ma è particolarmente significativa mentre l’Ue è alle prese con una crisi migratoria al confine fra Bielorussia e Polonia.

Intanto, durante la sua visita ufficiale nei Paesi Bassi, il premier greco Kyriakos Mitsotakis si è trovato in difficoltà quando una giornalista olandese gli ha chiesto conto dei respingimenti di migranti da parte della guardia costiera greca nel mare Egeo. “Ci sono immagini e le denunce di diverse organizzazioni non governative, lei non può negare ciò che è sotto gli occhi di tutti, ovvero che la Grecia stia ripetutamente violando i diritti umani di persone che hanno diritto all’accoglienza”, ha detto la giornalista. “Lei sta insultando tutto il popolo greco” ha risposto Mitsotakis, che ha poi invitato la giornalista a prendersela con “chi usa i migranti”, facendo riferimento alla Turchia. Stavolta però Ankara ha dalla sua anche Human Rights Watch e altre Ong a proposito dell’ultimo respingimento.

La Polonia ha puntato il dito anche sulla Turchia a proposito della crisi migratoria in corso al confine con la Bielorussia. Durante la riunione d’emergenza del Parlamento di martedì, riporta Middle East Eye, il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha affermato che Ankara agisce in “piena sincronia con Bielorussia e Russia”. “Ciò ci disturba, non ci piace”, ha proseguito Morawiecki, “uno o due mesi fa la Turchia sembrava voler cooperare in modo stretto con noi”. “Il nostro aiuto nello spegnere gli incendi, il nostro aiuto nella promozione dell’industria turistica tedesca si sono purtroppo rivelati un favore a senso unico”, ha detto ancora Morawiecki, “ciò non ci piace e lo facciamo presente ai nostri amici turchi”.

L’appello di Borrell

“Ho parlato poco fa con Filippo Grandi, ha detto che la situazione è insostenibile perché, come sapete, l’inverno è alle porte e potete immaginare cosa può succedere se centinaia di persone dovranno passare molto tempo a basse temperature nei campi, senza cibo e senza riscaldamento. La prima cosa che dobbiamo fare è avere dal governo russo la possibilità di aiutare queste persone, che le associazioni possano arrivare a queste persone per evitare problemi maggiori” ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al Parlamento europeo.

“La seconda cosa è creare un corridoio umanitario perché queste persone possano rientrare, non possono entrare nell’Unione europea forzando la frontiera, ma non possono neanche stare lì. Hanno bisogno di un aiuto umanitario, hanno bisogno di essere accompagnati verso una via d’uscita da una situazione creata dal governo bielorusso assolutamente consapevole di quello che stava facendo”, ha aggiunto. “È stato detto loro ‘Prendete un aereo, vi porteremo alla frontiera, vi spingeremo nell’Unione europea e non vi permetteremo di tornare indietro’. Si deve aprire un corridoio umanitario per accompagnare le persone nel proprio Paese e dobbiamo lavorare con i Paesi limitrofi per questi rientri accompagnati umanitari”, ha aggiunto Borrell.

“Tutti hanno presente le immagini di migranti scortati da guardie armate bielorusse verso la frontiera dell’Unione europea per forzare degli ingressi illegali. Immagini sicuramente scioccanti. La situazione non può che peggiorare e le immagini saranno ancora piu’ scioccanti”

“Per affrontare la situazione dobbiamo analizzare la portata di sanzioni contro il regime di Bielorussia ed espanderlo. Abbiamo cominciato a vagliare modi per farlo per adottare un quinto pacchetto di sanzioni che toccherà tutti coloro che si sono macchiati di questo crimine”.

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Agi , 2021-11-10 19:43:17
www.agi.it

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