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Perchè leggere questo articolo? Dopo la tragedia di Latina, un video girato tra le Langhe piemontesi riaccende i riflettori sulla piaga del caporalato. Immigrati sfruttati e vessati, da Nord a Sud. Privi di qualsiasi tutela. Veri e propri schiavi. Denis Vayr (Flai Cgil Piemonte: “Il 90% di questa situazione è colpa della Bossi-Fini, che favorisce il traffico di persone. Ma nel Paese è cresciuto un clima di odio e violenza”
Il caporalato è una piaga che infesta anche il Nord Italia. Ce lo ha ricordato drammaticamente il video che è stato girato tra le Langhe piemontesi e che ha fatto il giro del Paese producendo una nuova ondata di orrore e indignazione dopo i fatti di Latina. Presi a colpi di spranga dal caporale di origini marocchine, i braccianti hanno deciso di filmare la situazione, nonostante le ripetute percosse. Sono tre le persone indagate (una di origini marocchine, una macedone e una albanese) dalla Procura di Asti in seguito all’operazione “Iron Rod”, bastone di ferro, condotta dalla squadra mobile della questura di Cuneo. Secondo le indagini, gli agenti hanno trovato diciannove migranti, quasi tutti extracomunitari, in un fabbricato di proprietà del macedone, dove vivevano ammassati e in condizioni igieniche precarie. Erano poi costretti a versare un affitto, trattenuto dalla loro paga. Paga che secondo le ricostruzioni si aggirava intorno ai 4 euro l’ora, con la possibilità di scendere anche a 3 euro. Il tutto per circa 15 ore di lavoro…
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di Samuel Botti
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2024-07-12 16:34:51 ,