Tutti sanno chi è stato

Michele Cilli

“Tutti sanno che è lui il criminale. Fate giustizia: fatelo morire dentro, datelo in pasto ai maiali”. Sono queste alcune delle parole della lettera anonima arrivata oggi alla famiglia di Michele Cilli, il 24enne scomparso da Barletta la notte del 15 gennaio scorso. Non si sa di chi parli il messaggio. Secondo gli inquirenti, potrebbe trattarsi del proprietario della Golf nera sulla quale Cilli sarebbe salito la sera della sua scomparsa. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato anche ascoltato dalle forze dell’ordine ma non risulta indagato. La sua Golf, analizzata dai Ris, è stata lavata il giorno dopo la scomparsa del 24.

La lettera anonima è stata repertata secondo protocollo per evitare la contaminazione con eventuali tracce biologiche. A occuparsene, il criminologo Gianni Spoletti nominato consulente dall’avvocato della famiglia Cilli. La missiva è stata consegnata in Procura e in Commissariato. Il suo contenuto resta un mistero. Nella lettera l’autore scrive: “è lui il criminale anche questa volta, la tuta e le scarpe sono sue”. Continua poi sostenendo che “il giro della droga è grosso e loro stanno facendo piangere tante famiglie. Lui è il tipico che fa perdere le sue tracce, ma tutti sanno che è lui il criminale anche questa volta.

Michele Cilli (Facebook)

Conclude la missiva scrivendo che “i ragazzi che spacciano fanno la bella vita”. Di Cilli non si sa nulla ormai dal 15 gennaio e finora le indagini non hanno fornito particolari risultati. Il proprietario della Golf, secondo il fratello del giovane scomparso, lo aveva già minacciato di morte. Poi i rapporti tra i due erano tornati distesi. Sono due i ritrovamenti importanti per ora ai fini delle indagini: quello della tuta e delle scarpe da ginnastica in località Fiumara e quello di tre taniche di acido muriatico rinvenute poco lontano. Sul suo caso per il momento non vi sono particolari novità