Non vorrei usare un tono intimidatorio, ma ritengo che l’assenza dallo stadio da parte dei tifosi agevoli molto i comportamenti poco professionali di alcuni calciatori viola e l’improvvisazione che purtroppo la società sta palesando. Pensavo che questa sarebbe stata una settimana noiosa senza il campionato, che comunque ci esalta zero, ma a Firenze non si sta mai tranquilli e ci scoppia la bomba Prandelli. Sono molto dispiaciuta di quanto successo perché avevo il terrore, confermato dagli eventi, che il Cesare bis potesse finire male e macchiare il piacevole ricordo della sua prima esperienza fiorentina. Questo è successo sul campo, il Mister non aveva il gruppo dei primi anni, non ci siamo divertiti come i primi anni, ma l’affetto e la stima al di fuori rimarranno sempre. Se qualcosa non va dal punto di vista della salute, auguro a Prandelli di rimettersi in fretta ma sono convinta che lo stress glielo ha agevolato la triste situazione viola e il vuoto che gli si è creato intorno.
Ha scritto una bellissima lettera di saluto, scritta col cuore e con l’amarezza di chi lascia un impegno al quale teneva molto sia professionalmente che emotivamente e mi pare che abbia parlato al vento, o meglio ho letto tanto fra ipotesi di liti, male parole, incomprensioni ma l’affetto, quell’abbraccio che ora può essere solo virtuale, l’ho visto solo da parte della tifoseria, non tutta ad essere sincera, ma basta scindere l’uomo dall’allenatore che tutti sono concordi. È palese che anche Prandelli abbia le sue colpe, purtroppo la classifica e i numeri quello dicono, e avrà avuto anche degli screzi coi ragazzi, certificati dalla mancanza di riferimenti o ringraziamenti nelle sue ultime parole. Di contro, oltre a Vlahovic, consacrato alla ribalta da Prandelli e quindi riconoscente, nessuno ha speso una parola per salutare il Mister e anche il comunicato della società è di mero stampo burocratico. Come faceva a trovare la forza di lottare Cesare, solo in mezzo al niente?
Il niente che i suoi calciatori mettono anche in campo ogni settimana, quel niente che ci fa patire prestazioni imbarazzanti delle quali soffriamo solo noi poveri appassionati viola. Credo che qualche fischio, qualche coro, qualche voce alzata a modino avrebbe messo un po’ più di pepe al sederino dei nostri eroi, ma forse mi illudo perché mi paiono refrattari a qualsiasi emozione. L’atteggiamento che hanno quando giocano, la poca grinta, la presenza da marcatura del cartellino fa saltare i nervi. E forse a qualcuno solo saltati, ma non per nobili motivi. Se, e ribadisco se, ci fosse stato davvero qualche spiacevole episodio fra Prandelli e uno o più calciatori, perché la dirigenza non ha preso provvedimenti? Porto l’esempio dell’Atalanta: Gasperini non è un pozzo di simpatia e forse è anche inviso a molti dei suoi ma, nell’affaire Gomez, la proprietà si è schierata con l’allenatore ed ha allontanato il calciatore. Tanto per citare qualcuno che fa calcio, dentro e fuori dal campo e i risultati si vedono.
Adesso il campo ripassa nuovamente sotto la direzione di Iachini, mandato via perché la situazione era diventata insostenibile, richiamato perché sotto contratto. I calciatori in due anni hanno fatto fuori tre allenatori e io mi auguro che da giugno vengano fatti fuori loro o meglio tutti coloro che non se la sentono di giocare per la Viola, quei top player di cui è piena la squadra e che ambiscono a piazze più blasonate.
Comunque sia andata, resta l’amarezza di quello che sta succedendo alla Fiorentina ormai da troppo tempo e per la quale ci eravamo convinti di aver trovato la soluzione in Commisso. Ad oggi non è così, inutile girarci intorno, e il nuovo campionato sarà il banco di prova sulle reali intenzioni della società. Sentir dire che si ripartirà con Pradè, scusatemi, mi mette già di cattivo umore!
La Signora in viola