La piattaforma di streaming Twitch licenzierà il 35% dei suoi dipendenti, che equivale a circa 500 lavoratori. Secondo fonti interne all’azienda, che hanno parlato con Bloomberg news, i tagli del personale sono dovuti principalmente agli scarsi risultati finanziari e di crescita degli utenti della piattaforma, che lo scorso marzo era già stata costretta a licenziare 400 dipendenti, tra cui diversi dirigenti di alto livello.
Insieme a YouTube, Twitch è la piattaforma di streaming di video in diretta più diffusa e conosciuta al mondo ed è di proprietà di Amazon, che l’ha comprata nel 2014 per quasi un miliardo di dollari. Nove anni dopo il suo acquisto, però, l’azienda rimane ancora in perdita. Dopo il picco del suo successo nel 2021, è cominciato un costante declino per la piattaforma che ha portato all’inizio dell’anno scorso a un calo del 9,4% del pubblico medio e delle ore guardate su base annua.
“Gestire un sito web che supporta 1,8 miliardi di ore di contenuti video in diretta al mese è estremamente costoso, nonostante la dipendenza di Twitch dall’infrastruttura di Amazon”, hanno dichiarato dirigenti dell’azienda a Bloomberg. A causa della difficile situazione finanziaria e delle carenze nel modello di business, già a dicembre 2023, l’ad di Twitch, Dan Clancy, aveva annunciato che l’azienda sarebbe stata costretta a cessare le proprie operazioni in Corea del Sud, dove i costi sono “proibitivamente elevati”. L’azienda aveva comunicato, infatti, di aver sempre operato in perdita nel paese asiatico, dove, per le aziende straniere, ci sono tariffe dieci volte più alte rispetto al reso del mondo per quanto riguarda l’utilizzo della rete internet.
Tra i problemi principali che hanno sempre afflitto l’azienda di streaming c’è il modello di business. Nel corso degli anni Twitch ha più volte modificato la sua strategia finanziaria puntando a incrementare le pubblicità trasmesse attraverso i suoi canali (fonte diretta di guadagno per la piattaforma). Questa scelta ha suscitato malcontento e delusione tra gli utenti creatori di contenuti, poco propensi a concedere ulteriore spazio alle inserzioni pubblicitarie durante le loro trasmissioni in diretta che scoraggiano il pubblico a continuare la visione.
Nel giugno 2023, Twitch aveva introdotto delle nuove regole con l’obiettivo di limitare le sponsorizzazioni e i contenuti brandizzati concordati tra i creatori di contenuti e aziende esterne alla piattaforma. Queste pratiche comportavano infatti una perdita di guadagni per Twitch. Tuttavia, a causa delle forti polemiche suscitate dalla proposta, l’azienda ha inseguito deciso di ritrattare le regole. Le critiche degli utenti erano amplificate dal fatto che la percentuale di remunerazione su Twitch è inferiore rispetto ad altre piattaforme.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-01-10 16:14:36 ,