Twitter, l’innovativo progetto per il fact-checking che piace a Elon Musk

Twitter, l’innovativo progetto per il fact-checking che piace a Elon Musk

Twitter, l’innovativo progetto per il fact-checking che piace a Elon Musk


Nonostante i tentativi di proteggere la verità online non siano mai lineari, a prima vista Community Notes è un progetto semplice. Una volta che aderisce all’iniziativa, un utente può proporre di aggiungere una breve nota di contesto a qualsiasi tweet, magari correggendo un errore o eliminando un’omissione importante.

Gli altri utenti possono poi valutare l’utilità della nota. Quando un account popolare – come quello di Elon Musk – pubblica un tweet che fa molto clamore, viene selezionata automaticamente l’integrazione migliore, che poi apparirà sotto il post fungendo da coscienza digitale.

Il modello taiwanese

Il sistema potrebbe dare l’impressione di creare più problemi di quanti riesca a risolvere. Non è forse la massa degli utenti che rende i social media così schierati? Twitter, però, ha deciso di non dare risalto alle note che si rivelano più popolari, ma a quelle che ottengono il consenso più ampio. Questo approccio è ispirato in parte da una piattaforma chiamata Polis – utilizzata a Taiwan per la creazione di nuove leggi in crowdsourcing – che rappresenta uno dei pochi esempi di tecnologie che hanno dimostrato di poter raggiungere un accordo nel dibattito online.

A Taiwan Polis viene utilizzato per raccogliere i contributi dei cittadini in merito a domande specifiche (per esempio “Come regoleresti Uber?“). I cittadini elaborano le proprie risposte e possono dirsi d’accordo o contrari a quelle degli altri. Il software che sta dietro a Polis utilizza questo feedback per costruire una panoramica delle opinioni relative alla domanda, mappando i gruppi di persone che sono d’accordo tra loro. La piattaforma quindi  fa emergere solo le affermazioni che ricevono il sostegno in entrambi gli schieramenti ideologici che ha tracciato.

Il risultato è che, invece di incoraggiare chi vuole mettersi in mostra o gli insulti, Polis ha reso più facile la ricerca del consenso: “Le persone fanno a gara per proporre opinioni più sfumate che possono conquistare il maggior numero di persone“, ha spiegato Audrey Tang, ministro del digitale di Taiwan, quando sono andata a trovarla nel 2019 per vedere come Polis viene utilizzato per trasformare il dibattito digitale in leggi. Il software ha messo in luce un aspetto che probabilmente è molto più comune di quanto pensiamo: anche su argomenti che generano discussioni accese, sotto la superficie può nascondersi un accordo. E la piattaforma giusta può portarlo alla ribalta.



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di Carl Miller www.wired.it 2022-11-21 16:58:54 ,

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