Dopo un anno di invasione, l’Ucraina sta compiendo sempre più attacchi all’interno del suo territorio. Solo tra gli ultimi giorni di luglio e i primi giorni di agosto 2023, Mosca è stata attaccata per tre volte di seguito. Le incursioni, che hanno colpito unicamente i grattacieli amministrativi del centro direzionale della capitale, sono stati portati a termine con i droni di fabbricazione ucraina noti come “Beaver”.
Il nome ucraino è Бобрів , che significa castoro in italiano, e sono prodotti dalla Ukroboronprom, la società statale dell’Ucraina per l’industria bellica, controllata direttamente dal governo. Il loro sviluppo è stato possibile anche grazie all’aiuto di un influencer, Ihor Lachenkov, che ha raccolto circa mezzo milioni di dollari per lanciare il progetto.
Come riporta il sito Ukinrofm, lo sviluppo è cominciato in segreto nel 2022 e i primi test sono stati effettuati con successo a gennaio 2023. Si tratta di velivoli di circa 2 metri di lunghezza, con elica e motore situati nella parte posteriore del drone, ala dritta da circa 3 metri, due alette anteriori che servono a farlo sollevare chiamati canard, anatra in francese, e in grado di trasportare un carico fino a 75 chili per circa mille chilometri di distanza.
Proprio queste caratteristiche, simili a quelle dei droni Shahed forniti dall’Iran alla Russia, permettono loro di cambiare bruscamente altitudine e direzione di volo per eludere efficacemente quasi ogni tipo di difesa aerea. Capacità ampiamente confermate dal successo delle incursioni a Mosca, dove sono arrivati indisturbati partendo dall’Ucraina.
Mancanze o prove generali?
Tuttavia, come sottolineato su Newsweek da Justin Bronk, ricercatore del think thank Royal united services institute di Londra, non è chiaro se i Beaver siano altrettanto efficaci nel resistere ai sistemi di interferenza elettronica russi, in grado di disturbare la navigazione dei droni e deviarli dai loro obiettivi.
I Beaver sono stati usati da giugno 2023 per attaccare la Russia, ma, dopo aver raggiunto facilmente le loro aree di interesse, come le raffinerie di Novorossijsk e la capitale della Russia, sembra siano sempre stati deviati all’ultimo, per colpire strutture non importanti. Per esempio, gli attacchi di agosto e fine luglio hanno colpito sempre lo stesso grattacielo, senza apparentemente provocare vittime.
Certo, bisogna considerare anche la dottrina militare ucraina, che vieta qualunque attacco contro obiettivi civili, ma non si può escludere che i sistemi di guerra informatica russi siano altamente efficaci. Allo stesso tempo però, secondo molti analisti, gli attacchi degli ultimi giorni sarebbero solo dei test, delle prove generali, in vista di un attacco su larga scala contro Mosca che dovrebbe avvenire a fine agosto.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-08-02 08:56:09 ,