Lunedì 3 luglio si sono ufficialmente aperti i lavori del nuovo centro internazionale per raccogliere le prove dei crimini della leadership russa durante l’invasione dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022. Alla conferenza stampa per il lancio del Centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione (Icpa) erano presenti i rappresentanti degli organi di giustizia di Ucraina, Unione europea e Stati Uniti, oltre al procuratore della Corte penale internazionale (Cpi).
Il crimine di aggressione è stato riconosciuto per la prima volta nei processi del tribunale di Norimberga dopo la Seconda guerra mondiale ed è uno degli articoli fondamentali della Carta delle Nazioni unite. È la prima volta che le indagini sul crimine di aggressione cominciano a guerra ancora in corso. “È un momento storico”, ha detto il procuratore generale ucraino Andriy Kostin. Kostin ha spiegato che il crimine di aggressione è all’origine di tutti gli altri crimini internazionali, “se non fosse stato commesso non ci sarebbero i 93.000 crimini di guerra” registrati fino ad ora dall’Ucraina. Uccisioni indiscriminate, violenze sessuali e di genere, torture e deportazione di minori sono solo alcuni dei crimini di guerra che i militari russi hanno commesso nei confronti di civili ucraini, come riportato da una commissione di indagine indipendente delle Nazioni unite lo scorso marzo.
La Corte penale internazionale ha giurisdizione per perseguire crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio in Ucraina e potrebbe arrivare ai vertici dell’apparato politico russo, come hanno dimostrato i mandati di arresto dello scorso marzo per il presidente russo Vladimir Putin e la sua commissaria per i diritti dell’infanzia Marija L’vova-Belova. Nonostante lo statuto della Cpi comprenda anche il crimine di aggressione, un vincolo legale impedisce alla corte di agire in questo caso. Da qui l’esigenza di istituire un nuovo meccanismo. Questo non avrà potere di indagine, ha spiegato Ladislav Hamran, presidente di Eurojust, l’agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale. Proprio qui avrà sede l’Icpa, in una città, l’Aia, che ospita già la Cpi e che quindi faciliterà la cooperazione tra le parti.
Il dossier dei crimini
“Il motivo principale dietro a questa piattaforma di coordinamento è la creazione di un dossier sul crimine di aggressione”, ha detto Hamran ai giornalisti dopo la conferenza stampa. L’idea è che Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia, che fanno parte della squadra investigativa congiunta per l’Ucraina, facciano confluire le prove raccolte nei mesi scorsi nei database di Eurojust. Questo materiale verrà analizzato sia per coordinare ulteriori indagini, sia per identificare e colmare possibili lacune nel materiale probatorio. Anche gli Stati Uniti contribuiranno a questo database. Kenneth A. Polite, assistente procuratore generale degli Stati Uniti, ha annunciato che distaccheranno il procuratore speciale Jessica Kim all’Aia. Polite ha aggiunto che Kim “avrà accesso illimitato” al corpo di competenze e risorse che il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha accumulato in risposta “alla guerra di aggressione illegale della Russia”.
Il procuratore generale della Cpi Karim Khan ha affermato che anche la Corte collaborerà con questo meccanismo, condividendo informazioni. Khan ha dichiarato che la Cpi non sta “d_alla parte dell’Ucraina, ma da quella della giustizia_”. Le prove verranno poi tradotte in inglese e ucraino, in modo da poter essere utilizzate dalle corti nazionali con il principio della giurisdizione universale o da un apposito tribunale internazionale in futuro. Sulla base giuridica di questo tribunale non c’è ancora chiarezza.
Regole internazionali
“Nel lungo periodo la soluzione migliore sarebbe andare alla Cpi”, ha dichiarato Didier Reynders, commissario europeo per la giustizia. Ma finché lo statuto della corte non sarà emendato, Proseguono le discussioni tra i paesi del G7, ha detto Reynders. L’Ucraina ha messo in chiaro la sua volontà che il crimine di aggressione venga investigato da un tribunale internazionale. L’invasione della Russia in Ucraina “è un crimine contro la pace e la sicurezza globale e per riempire il vuoto nel diritto internazionale ci serve una risposta internazionale”, ha affermato Kostin.
Gaiane Nuridzhanian, docente associata all’Università nazionale accademia Mogila di Kyiv e post-doc presso l’Arctic University of Norway, ha spiegato che per la cittadinanza ucraina è importante che le responsabilità della leadership russa siano indagate. La giustizia rimane un elemento importante nel definire la vittoria in Ucraina, ha detto Nuridzhanian.
Il nuovo centro viene creato “in un contesto in cui la creazione del Tribunale ad hoc per il crimine di aggressione si profila come non facile né imminente”, ha detto l’ex procuratore della Repubblica di Asti, Alberto Perduca. Ha poi aggiunto che non bisogna trascrurare la possibilità che l’Icpa possa aiutare a “mantenere alta l’attenzione alla necessità di perseguire il crimine di aggressione”. Nel frattempo, le discussioni su un futuro tribunale di aggressione Proseguono da parte di 36 paesi. Anche l’Italia ne fa parte. In una dichiarazione congiunta lo scorso maggio, il gruppo ha ribadito il suo sostegno al popolo ucraino e alla pace, sicurezza e democrazia globale.
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di Margherita Capacci www.wired.it 2023-07-07 05:00:00 ,