“C’è il rischio di una stanchezza sull’Ucraina, c’è il rischio che la gente non riesca a vedere che questa è una battaglia vitale per i nostri valori, per il mondo”, ma accelerare per raggiungere “una cattiva pace” sarebbe “un disastro”. Lo ha affermato il primo ministro britannico, Boris Johnson, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ed altri quotidiani europei alla vigilia del G7 e del vertice Nato.
“I costi dell’energia, la spinta dell’inflazione, i prezzi del cibo stanno avendo un impatto sulla fermezza delle persone: ma questo non sta avendo un impatto sulla fermezza del Regno Unito”, ha precisato Johnson, che si è detto favorevole ad “aiutare gli ucraini a ottenere una capacità di resistenza strategica”.
Secondo il leader britannico, è “assolutamente chiaro” che Kiev non cederà territori “in cambio della pace, non faranno un cattivo accordo. Non vogliono essere forzati a un negoziato, non acconsentiranno a un conflitto congelato nel quale Putin è in grado di continuare a minacciare ulteriore violenza e aggressione”. Johnson ha quindi sostenuto la necessità che la sovranità ucraina sia ripristinata sul territorio “almeno nei confini prima del 24 febbraio”, aggiungendo che “il futuro del mondo dipende dal mantenere una forte, robusta posizione sull’Ucraina”.
“Questo non è il momento per mantenere lo status quo, questo è il momento per provare a rovesciare le cose – ha proseguito – Fintantoché gli ucraini sono capaci di montare una controffensiva, dovrebbero essere sostenuti, con l’equipaggiamento che ci stanno chiedendo”.
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2022-06-23 06:21:14 ,