Ucraina, la diretta – Kiev ammette la responsabilità dell’attacco al ponte in Crimea. E Mosca evoca un incidente a Zaporizhzhia durante il vertice Nato

Ucraina, la diretta – Kiev ammette la responsabilità dell’attacco al ponte in Crimea. E Mosca evoca un incidente a Zaporizhzhia durante il vertice Nato

Ucraina, la diretta – Kiev ammette la responsabilità dell’attacco al ponte in Crimea. E Mosca evoca un incidente a Zaporizhzhia durante il vertice Nato




“Dopo 500 giorni di guerra l’esercito di Mosca non ha raggiunto un solo obiettivo”

A 500 giorni dall’invasione, l’esercito russo non è riuscito a raggiungere nessuno degli obiettivi di conquista che si era prefissato per l’Ucraina. Lo scrive nella sua analisi aggiornata il think tank statunitense Isw (Institute for the study of war). La resistenza, determinata e abile, ha fermato diverse offensive russe, compresa la cattura di Kiev, e ha liberato gli oblast di Sumy e Chernihiv, nonché parti degli oblast di Kharkiv, Mykolaiv e Kherson che le forze russe avevano occupato. Le forze ucraine stanno conducendo operazioni di controffensiva mentre i russi tentano di mantenere le terre che ancora occupano.


Mosca evoca incidente a Zaporizhzhia durante vertice Nato

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha scritto su Telegram che i leader della Nato dovrebbero discutere della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia al vertice a Vilnius, in Lituania, la prossima settimana: “Dopotutto, la stragrande maggioranza dei membri dell’Alleanza si troverà nella zona di impatto diretto” se dovesse accadere qualcosa nello stabilimento”, ha indicato. Accusando l’Ucraina di “danni sistematici” all’impianto, Zakharova ha affermato che ” dovrebbe esservi dedicata l’attenzione principale del vertice Nato. Vilnius si trova a circa 1.000 chilometri dalla centrale nucleare.


Tornano al fronte i comandanti Azov che difesero Mariupol

Torneranno subito al fronte i comandanti del battaglione Azov rientrati ieri in Ucraina da Istanbul con il presidente Volodymyr Zelensky dopo la prigionia in Russia e 300 giorni in Turchia in base agli accordi dello scambio di prigionieri con Mosca. Il comandante Denis Prokopenko “Redis”, il suo vice Svyatoslav Palamar “Kalina”, il comandante della 36ma brigata del Corpo dei Marine Sergey Volynsky “Volyn”, l’alto ufficiale di “Azov” Oleg Khomenko e il comandante della 12ma brigata della Guardia nazionale Denis Shlega hanno preso parte ieri sera ad una conferenza stampa a Leopoli in cui hanno affermato che tornare a combattere per l’Ucraina è “l’obiettivo principale”. “Voglio ringraziare ancora una volta sinceramente il signor Presidente, la sua squadra, le forze di difesa e ogni soldato che ha difeso le nostre madri e continua a combattere contro l’occupante al fronte mentre noi eravamo in prigione. Questo è un grande contributo alla nostra indipendenza, alla lotta per il nostro stato, alla sovranità e all’integrità territoriale. Sono profondamente convinto che l’esercito sia un lavoro di squadra, e da oggi continueremo la lotta insieme a voi, diremo sicuramente la nostra voce nella battaglia”, ha detto Redis. I cinque comandanti hanno difeso strenuamente per mesi l’acciaieria Azovstal di Mariupol.


Kiev ammette per la prima volta la responsabilità dell’attacco al ponte in Crimea

Il governo di Kiev ha ammesso per la prima volta di essere responsabile dell’attacco con un’autobomba, avvenuto l’8 ottobre dell’anno scorso, del ponte di Kerch che collega Russia e Crimea. La viceministra della difesa, Hanna Malyar ha pubblicato su Telegram l’elenco dei successi ucraini nel 500esimo giorno di guerra, scrivendo: “273 giorni dopo aver sferrato il primo colpo sul ponte di Crimea per rompere la logistica dei russi“.



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di F. Q.
www.ilfattoquotidiano.it
2023-07-09 07:34:28 ,

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