Lo strumento sviluppato da Primer mostra come l’apprendimento automatico possa rappresentare un aiuto pregiato per analizzare le informazioni di intelligence. L’ultimo decennio ha visto progressi significativi nella capacità dell’Ai nel campo del riconoscimento delle immagini, e della trascrizione, traduzione ed elaborazione del linguaggio, grazie alle reti neurali che imparano utilizzando ampi set di dati di addestramento. Oggi sono disponibili codici e Api (application programming interface) che usano l’intelligenza artificiale e sono in grado di trascrivere discorsi, identificare volti ed eseguire altri compiti, spesso con grande precisione. A fronte del vantaggio della Russia in termini di uomini e artiglieria, intercettare le comunicazioni può fare la differenza per le truppe ucraine sul campo.
Primer vende algoritmi di Ai addestrati a trascrivere e tradurre le telefonate, e altri in grado di estrapolare termini o frasi chiave. Sean Gourley, amministratore delegato di Primer, spiega che gli ingegneri della società hanno apportato delle modifiche in modo che questi strumenti svolgessero quattro nuove funzioni: raccogliere l’audio captato dai feed web che trasmettono le comunicazioni intercettate grazie a software che imitano i radioricevitori; rimuovere il rumore, come le conversazioni sullo sfondo e la musica; trascrivere e tradurre i discorsi in russo; e infine mettere in risalto le frasi chiave legate alla situazione sul campo di battaglia. Per svolgere queste attività in alcuni casi è stato necessario riaddestrare i modelli di apprendimento automatico in modo che riconoscessero termini colloquiali usati per descrivere veicoli militari o armi.
Vantaggio strategico
La capacità di addestrare e riaddestrare rapidamente i modelli di Ai è destinata a diventare un vantaggio importante nelle guerre del futuro, spiega Gourley, aggiungendo che Prime ha messo lo strumento a disposizione di parti esterne, senza però rivelarne il nome: “Non diremo chi lo sta usando o per cosa“, dice. Dall’inizio della guerra altre aziende americane hanno fornito tecnologie, informazioni e competenze all’Ucraina.
Il fatto che alcune truppe russe stiano usando canali radio non protetti ha sorpreso gli analisti militari, e sembra indicare un’operazione militare con risorse e preparazione insufficienti, dice Peter W. Singer, senior fellow del think tank New America, specializzato in guerre moderne. “La Russia ha usato le intercettazioni di comunicazioni aperte per colpire i suoi nemici in occasione di conflitti passati, come in Cecenia, e quindi, più di tutti, dovrebbe essere consapevole dei rischi“, spiega Singer. Questi segnali radio potrebbero aver aiutato gli ucraini, anche se con ogni probabilità sono stati analizzati manualmente, aggiunge Singer. “Tutto questo è sintomo della presenza di guasti alla strumentazione di comunicazione, di una certa arroganza e, forse, del livello di disperazione ai più alti livelli dell’esercito russo“, aggiunge Mick Ryan, autore e generale australiano in pensione.
Secondo lo storico dello spionaggio di Harvard Calder Walton, l’invasione dell’Ucraina dimostra quanto preziose siano diventate le informazioni open source per gli operatori dell’intelligence. I software di riconoscimento facciale sono stati utilizzati per identificare alcune persone a partire da video del conflitto: “Siamo arrivati a uno spartiacque per quanto riguarda la natura della raccolta delle informazioni e di ciò che è disponibile“, aggiunge Walton. Il conflitto in corso ha evidenziato quanto sia importante analizzare fonti di intelligence diverse. È possibile, per esempio, che le truppe ucraine abbiano colpito alcuni generali russi cercando nelle immagini satellitari uomini con i capelli grigi nei pressi di antenne, utilizzando droni o altri strumenti. Le truppe russe, inoltre, hanno iniziato a usare telefoni cellulari, rivelando in alcuni casi la propria posizione e i dettagli delle missioni, oltre alla propria frustrazione e un morale basso.
Leggi tutto su www.wired.it
di Will Knight www.wired.it 2022-04-10 05:00:00 ,