Il nodo dell’invio della armi in Ucraina potrebbe portare a una caduta del Governo? Lo scontro interno al Movimento 5 Stelle porterà alla scissione? Sono alcune questioni sollevate dalle vicende che hanno agitato la politica negli ultimi giorni alla vigilia dell’intervento del premier in Aula al Senato in vista delle Consiglio europeo. Ecco quello che c’è da sapere.
Quando è previsto l’intervento di Draghi in Parlamento?
Il premier Mario Draghi interverrà martedì 21 giugno alle ore 15 al Senato per comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno.
A che punto è la trattativa sulla risoluzione?
Al termine dell’intervento di Draghi è previsto il voto su una risoluzione di maggioranza, un documento con il quale i parlamentari motivano il loro via libera alle posizioni espresse dal premier. Il documento preliminare, frutto di incontri tra i partiti di maggioranza e il sottosegretario con delega agli Affari europei Vincenzo Amendola, contiene cinque punti in linea di massima concordati: sì all’adesione di Kiev all’Ue, alla revisione radicale del Patto di stabilità europeo, a interventi per famiglie e imprese in difficoltà, a un tetto al prezzo del gas, al rafforzamento delle proposte sul futuro dell’Unione.
Qual è il punto più controverso?
Resta da riempire la casella più controversa, quella sull’invio di armi all’Ucraina. È in corso una riunione per trovare una soluzione. La principale ipotesi di mediazione alla quale si è lavorato negli scorsi giorni è un riferimento alla necessità di una «de-escalation militare» e di una «escalation diplomatica». A far saltare gli equilibri è stata però una bozza di risoluzione autonoma messa a punto da alcuni tra i senatori più oltranzisti del Movimento Cinque Stelle in cui si chiede esplicitamente di «non procedere ad ulteriori invii di armamenti» a Kiev. L’invio di armi senza votazioni parlamentari è autorizzato fino alla fine del 2022 dal primo “decreto Ucraina” votato a larga magiorranza poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Quali sono le posizioni interne ai Cinque Stelle?
La bozza di risoluzione è diventata un elemento nello scontro interno al M5s tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, scoppiato dopo la débâcle elettorale alle amministrative e le dure critiche di Di Maio alla leadership di Conte. La bozza di risoluzione «ci disallinea dall’alleanza della Nato e dell’Ue» e «se ci disallineamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell’Italia» è stato il commento del ministro degli Esteri del governo di Mario Draghi. Per questa posizione Di Maio è finito nel mirino del consiglio nazionale del Movimento.