Consiglio Ue, nessuna intesa sul price cap: Roma in pressing sul summit
Il governo Draghi oltrepassa indenne anche il voto di fiducia al Senato sul decreto Pnrr con 179 sì, dopo il via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza sull’Ucraina e le comunicazioni del premier in vista del Consiglio europeo che si apre giovedì 23 giugno a Bruxelles. La scissione nel M5s non cambia il sostegno al governo che Giuseppe Conte assicura «nei limiti delle nostre battaglie». Al summit Ue atteso un pressing di Roma sul price cap per il gas, sul quale l’Unione si presenta divisa. Centrale la questione dell’energia, oltre all’allargamento dell’Unione.
Insomma: l’inflazione alle stelle, l’arma del gas brandita dal Cremlino e il grande rebus del price cap. Al di là del trionfalistico via libera alla candidatura di Ucraina e Moldavia, è tutta sull’energia che si giocherà la partita dell’ultimo vertice Ue prima dell’estate, destinato a chiudersi venerdì 24 giugno. Ed è una partita che vedrà, ancora una volta, l’Italia protagonista. Sul tetto ai prezzi del gas continua a mancare il consenso dei 27 e la proposta della Commissione, all’orizzonte, ancora non c’è. Per il premier Mario Draghi la misura resta una priorità europea e ha anche una sua valenza politica, quella di una contro-sanzione alla Russia che sta via via chiudendo i rubinetti all’Europa.
PER APPROFONDIRE:
– Russia-Ucraina, quale mediazione può mettere in campo l’Unione europea?
– Quanto impatta (per ora) il taglio del gas russo in Italia
– Milionari russi in Italia con la flat tax. In 15mila «lasceranno» Putin nel 2022