Quasi il 90% delle emissioni di anidride carbonica in meno rispetto ai mondiali del Qatar. Regole precise che tutti i giocatori devono seguire per rispettare l’ambiente. Parcheggi negli stadi per le macchine private dimezzati. E un cospicuo investimento per rendere l’esperienza dei tifosi a Euro 2024 in Germania, al via il 15 giugno, il meno inquinante possibile. La Uefa si prepara all’edizione degli europei più sostenibile di sempre.
A parlarne è Michele Uva, responsabile sostenibilità della UEFA, che il giorno dopo la qualificazione della Nazionale di Spalletti a Euro 2024 interviene al Social Football Summit all’Olimpico: “Oggi è un bel giorno qui in Italia per parlare degli Europei di calcio, dove ci sarà una grande attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale e organizzativa. A tutte le nazionali partecipanti daremo una lista con 15 raccomandazioni da seguire per tutelare l’ambiente. Per i tifosi, poi, la Uefa ha investito 32 milioni di euro: 17 di questi saranno utilizzati per ridurre il costo del biglietto dei mezzi pubblici, per incentivare il loro impiego per girare tra le città tedesche ospitanti”.
Macchina privata? No, meglio salire su treni o autobus. Oppure, per chi decide di prendere la propria vettura, il consiglio è di viaggiare con altre persone. Sarà anche più conveniente economicamente. “La capienza dei parcheggi dei 10 stadi della Germania che ospiteranno le partite è stata dimezzata del 50%. Inoltre il biglietto del parcheggio costerà in base a quante persone sono sui sedili: chi è solo, paga di più. Vogliamo incentivare il car sharing”.
A facilitare la svolta green della Uefa, approvata durante molte riunione private dei mesi scorsi e discussa nel Respect Forum di Francoforte di giugno scorso, è sicuramente la nazione ospitante: la Germania, grazie agli stadi già pronti e le infrastrutture di alto livello. “Sicuramente avere 10 impianti pronti aiuta. Per costruire uno stadio si inquina molto l’ambiente, penso sia ai lavori concreti ma anche al trasporto dei materiali. In Qatar per tirare su gli stadi sono state emesse circa 7 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, in Germania saranno 500 mila tonnellate di emissioni ma, con il piano di riduzione che abbiamo studiato, puntiamo a ridurle fino a 350 mila”. Una svolta assoluta, con la speranza di non fare più marcia indietro in futuro. Ma quali sono i benefici per la Uefa? «Non lo facciamo per sentirci buoni. Ma perché vogliamo evitare il rischio di non agire e di far diventare il calcio un soggetto passivo. Crediamo invece che debba essere attivo, propositivo, e non solo subire i mali della società civile. Il calcio al contrario deve essere un fattore d’esempio per le persone. E poi adottare atteggiamenti sostenibili aumenta e ti garantisce le entrate, perché oggi tutti gli sponsor hanno un capitolo che parla di sostenibilità. Se non assecondi determinati standard, lo sponsor non ti sceglie”.
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