Da ora in poi Disney starà più attenta ai suoi dipendenti, soprattutto verso quelli che decide di licenziare. Un ex impiegato, licenziato per cattiva condotta, si è infatti vendicato di quanto evento hackerando il software per la creazione dei menù dei resort della compagnia per modificare alcune informazioni chiave, inclusa la descrizione degli allergeni – il che avrebbe potuto mettere molto a rischio la salute dei clienti delle strutture. Uno scherzo che è costato non poco a Michael Scheuer, ex “Menu Product Manager” di Disney, che in questi giorni ha ammesso di essere responsabile dei danni causati alla compagnia.
“Il signor Scheuer è pronto ad accettare la responsabilità della sua condotta. Sfortunatamente, ha problemi di salute mentale che sono stati esacerbati quando la Disney lo ha licenziato al suo ritorno dal congedo di paternità – ha dichiarato l’avvocato dell’uomo, che ha accettato di pagare una multa per i crimini commessi – Ma nessuno è mai stato in pericolo e lui è profondamente dispiaciuto per quello che è successo”. Stando a quanto riportato nella causa intentata da Disney contro l’ex dipendente, infatti, questo ha “manipolato i menù dei ristoranti di proprietà e gestiti” dalla compagnia per un periodo di circa tre mesi. Le azioni compiute da Scheuer, a quanto pare, sono state molte e diverse tra loro: modificare il font dei menù per compromettere l’immagine aziendale, inserire parolacce nascoste tra le proposte e, infine, manomettere le informazioni sugli allergeni. Fortunatamente, però, nessuno dei menù modificati dall’uomo è stato distribuito all’interno delle strutture Disney.
Nonostante questo, la questione è stata presa sul serio dalla compagnia, che recentemente ha dovuto assalire una causa – non collegata ai crimini di Sheuer – per la morte di una donna in uno dei ristoranti gestiti da Disney in Florida. A quanto pare, il cameriere non aveva avvertito i commensali della presenza di alcuni ingredienti a cui la donna era allergica nei piatti che avevano ordinato. Una casualità fatale, che non c’entra nulla con la vendetta dell’ex dipendente, ma che ha alzato il livello di guardia sul tema.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2025-01-13 16:19:00 ,