In Catalogna c’è una linea ferroviaria che è costantemente minacciata dall’innalzamento del livello del mare e dalle conseguenze di forti tempeste e mareggiate. È quella che passa lungo la costa del Maresme, una delle entità territoriali (comarche) in cui è suddivisa la Catalogna, e che collega Barcellona a Blanes, una settantina di chilometri più a nord. Il primo tratto della linea fu inaugurato nel 1848 e serviva per trasportare i barcellonesi nelle varie località marittime della zona; adesso collega più di 15 città e serve decine di migliaia di utenti ogni settimana.
A causa di diversi fattori, però, capita spesso che oggi subisca di frequente danneggiamenti e interruzioni, che in alcuni punti la stanno mettendo a serio rischio.
Domenica scorsa le forti ondate dovute al maltempo hanno eroso un grosso pezzo di costa portando via un tratto di massicciata lungo 50 metri in corrispondenza della spiaggia di Les Dunes, a Santa Susanna, rendendo necessario un servizio sostitutivo con autobus tra le stazioni di Pineda de Mar e Malgrat de Mar. Le ondate hanno anche provocato la rottura di alcuni tubi, tra cui quelli della rete fognaria, facendo disperdere le acque reflue in mare.
La settimana prima invece un violento temporale aveva causato grossi danni e allagamenti alla stazione di Montgat, pochi chilometri a nord di Barcellona, dove si stima sia stato perso il 70 % della vicina spiaggia.
Nel gennaio del 2020 la linea fu gravemente danneggiata anche dalla forte tempesta Gloria, che provocò onde alte più di 3 metri e mezzo e rese inservibili vari tratti. Dopo la tempesta, la società statale che gestisce l’infrastruttura ferroviaria (Administrador de Infraestructuras Ferroviarias, ADIF) spese più di 12 milioni di euro per mettere in sicurezza e rinforzare un tratto lungo più di 2 chilometri.
Col tempo varie spiagge o porzioni di costa sono comunque state mangiate dalle onde, non lasciando più alcuna protezione tra il mare e la ferrovia, attiva da più di 170 anni.
Sono decenni che le amministrazioni locali per cui passa la linea cercano di trovare una soluzione per salvarla o per farla spostare. Chiede interventi urgenti anche Preservem el Maresme, un’organizzazione che mette insieme 115 comuni dell’area, enti e cittadini secondo cui con un’altra tempesta dell’intensità di Gloria gran parte della linea sarebbe spacciata. In tutto questo è «solo pura fortuna che non ci sia ancora stato un incidente grave», ha riassunto in maniera piuttosto efficace Xavier Amor, il sindaco di Pineda de Mar, uno dei comuni più colpiti dai danni alla ferrovia.
La maggior parte dei sindaci delle città della zona concorda sul fatto che le soluzioni migliori sarebbero interrare la linea oppure spostarla all’interno, facendola correre parallela all’autostrada.
Parlando col giornale catalano La Vanguardia, il sindaco di Santa Susanna, Joan Campolier, ha osservato che già nel 1985 ci fu un primo progetto che prevedeva di spostare la ferrovia nell’entroterra: il piano prevedeva di interrare alcune porzioni della linea e aveva soddisfatto anche le associazioni del settore alberghiero. Poi però non se ne fece nulla, perché il progetto fu ritenuto troppo complesso e costoso. Negli anni ne vennero proposti altri, tutti bloccati, spesso per disaccordi politici.
Nel frattempo, le amministrazioni locali hanno anche criticato le soluzioni proposte dal ministero della Transizione ecologica, che aveva studiato un piano da 50 milioni di euro per disporre frangiflutti e costruire dighe nelle aree più a rischio, notando tra le altre cose come i consistenti investimenti dedicati nel paese ad altre linee ad alta velocità non stiano restituendo il successo sperato.
Erosió de la via del tren @rod1cat entre Pineda de Mar i Malgrat de Mar (#Maresme). Comparació entre la ortofoto del @ICGCat de 2021 i un pantallassu de @tv3cat. pic.twitter.com/LIhjnkAawZ
— Jordi Pinyol Guamis 🎗 (@jordipinyolet) March 27, 2022
Il progetto non sembra aver convinto né i comuni, né i geologi o le associazioni ambientali. Joan Manuel Vilaplana, geologo all’Observatori del GeoRisc della Catalogna, ha detto al Guardian che interventi di questo tipo non aiutano a risolvere il problema dell’erosione, che anzi sono sempre più aggravati dall’urbanizzazione e dal cambiamento climatico (negli ultimi 30 anni sulla costa catalana è stato osservato un aumento del livello dei mari di 3,3 millimetri all’anno, dice Vilaplana). Per Greenpeace soluzioni di questo tipo sono solo uno spreco di denaro e una pezza temporanea.
Nell’osservare che la ferrovia del Maresme «ha una data di scadenza», Rubén Guijarro, sindaco di Badalona, ha detto che serve un’azione congiunta da parte delle amministrazioni locali per risolvere la questione. È dello stesso parere Joaquim Arnó, il presidente della commissione Mobilità della comarca, secondo cui un eventuale spostamento nell’entroterra della linea dovrebbe comunque comportare un intervento di rigenerazione della costa, visto che la gran parte dell’economia locale si basa sul turismo.
Nel frattempo ADIF ritiene che mettere a punto un piano per trasferire la linea nell’entroterra non sia di sua competenza, bensì spetti ai vari ministeri coinvolti. Per ora sta completando un piano di riqualificazione per consolidare la ferrovia attorno a Santa Susanna, come era già stato fatto a Mataró lo scorso inverno.
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2022-04-05 14:03:34 ,