Negli ultimi giorni la catena di pizzerie Dodo Pizza di Dubai sta facendo parlare di sè in tutto il mondo. Il motivo? Il ristorante ha inserito nel menù una pizza creata da ChatGpt, che sta propriamente mandando i suoi clienti in visibilio. L’idea è stata di Spartak Arutyunyan, uno dei responsabili della gestione dei locali, che ha pensato di consultare il celebre chatbot di OpenAI per aggiungere al menù una proposta culinaria che rappresentasse al la parte migliore il mix di culture che contraddistingue Dubai – “indiana, pakistana, filippina, araba, europea”, ha precisato Arutyunyan alla Bbc.
Di tutta risposta, ChatGpt ha suggerito di preparare una pizza a base di pollo shawarma, paneer shashlik (un formaggio indiano marinato nelle spezie) alla griglia, miscela di erbe orientali Za’atar e tahini (la celebre salsa mediorientale a base di semi di sesamo). Insomma, un mix di ingredienti che davvero rappresenta al la parte migliore tutte le culture che convivono a Dubai, ma che diventa davvero difficile immaginare al di sopra di una pizza rotonda. Eppure, nonostante questo, la ricetta di ChatGpt sembra aver conquistato il palato dei clienti di Dodo Pizza. E anche quello di Spartak Arutyunyan, che ha ammesso che non gli sarebbe mai venuto in mente di mescolare ingredienti tanto diversi tra loro, ma che nel complesso il risultato “era sorprendentemente buono”.
Ma Dodo Pizza non è la sola catena di ristoranti che ha pensato di utilizzare l’intelligenza artificiale per aggiornare il proprio menù con proposte nuove…e originali. Negli Stati Uniti Venecia Willis, che si occupa della gestione dell’offerta culinaria del ristorante Velvet Taco di Dallas, ha chiesto a ChatGpt di ideare la ricetta per un nuovo taco da proporre ai suoi clienti. Chiaramente, le risposte del chatbot sono state tra le più stravaganti – come quella di mettere insieme “curry rosso, tofu e ananas” -, ma alla fine la Willis è riuscita a trovare un buon compromesso – un taco con gamberi e bistecca – che le ha permesso di vendere circa 22.000 prodotti in una settimana.
“Penso che l’intelligenza artificiale sia un ottimo strumento da usare quando si è in un momento di crisi creativa, per far ripartire il cervello: ‘questa combinazione potrebbe funzionare, proviamola’ – ha raccontato la Willis alla Bbc -. L’intelligenza artificiale può suggerire qualcosa a cui forse non avresti pensato”. Come una pizza con il pollo indiano, la salsa tahini e le erbe del Medio Oriente.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-09-04 14:52:46 ,