Quello che stupisce, in questo Unica, è piuttosto l’operazione formale che è dietro alla sua realizzazione. Tenuto segretissimo e girato a sua volta praticamente di nascosto, questo film è una specie di lunga intervista esclusiva, di quelle che spesso si vedono sulla tv americana, ma è invece italianissimo nel tema e nel raggio di interesse, sebbene molte scene ribadiscono che la rottura Blasi-Totti abbia avuto ampia eco sulla stampa internazionale (ma davvero in 190 paesi al mondo si appassioneranno a questa Dynasty all’ombra del Cupolone?). Di solito molto prodigo nelle sue campagne promozionali, Netflix ha tenuto in questo caso grande riserbo su questa intervista, svelata solo poche settimane fa, ignota anche agli addetti ai lavori. L’effetto sorpresa è servito di sicuro, a fronte di un contenuto che forse non dà tutte le rivelazioni che uno si aspetterebbe da un’iniziativa clamorosa come questa.
Dal punto di vista narrativo, ci troviamo di fronte a una specie di true crime senza crime (a meno che non si voglia così catalogare l’adulterio): ci sono le ricostruzioni cronologiche, le infografiche a far chiarezza, gli svelamenti progressivi, le ricostruzioni delle location, addirittura i testimoni. E, anche se in modo rocambolesco e quasi tragicomico, anche pedinamenti e investigatori privati. Piccoli andirivieni costruiscono una specie di suspence, ma è difficile non arrivare a conclusioni conoscendo a menadito la vicenda. Appunto quasi nulla è aggiunto alla narrazione comune e condivisa, e i pochi dettagli che vengono aggiunti (il vero motivo del risentimento di Totti, com’è stata scoperta la sua tresca, com’è avvenuta la convivenza successiva…) appartengono forse alla trivialità di tantissime vite coniugali. D’altronde tutte le famiglie felici sono uguali ecc., anche quando si ha in casa l’ottavo re di Roma.
La protagonista
Se vogliamo, ciò che rende in qualche modo speciale questo docufilm (che forse, ancora una volta non è doc e neanche film) è l’essere incentrato tutto su una personalità peculiare come Ilary Blasi. Lei che è sempre stata la moglie di, la valletta di, e solo dopo una conduttrice per conto suo (ma sempre sottovalutata, sempre data per scontata perché in fondo mai troppo convintamente divesca), qui rivela una statura che molti non le sospettavano: oltre che di una bellezza strabiliante, è determinata, brillante, di una lucidità disarmante che spesso si traduce in paradossale autoironia (vedi alla voce appostamenti con retromarce sbadate). Solo raramente si ha la sensazione che la sua sia una character assassination del marito, piuttosto questa è la sua occasione per farsi ascoltare, e forse un po’ per splendere. Ci sono momenti che ce la rendono molto vicina, complice un intervistatore come Peppi Nocera, storico autore televisivo che sa come sondare le vite dei vip (è dietro anche alla docuserie The Ferragnez).
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-11-24 13:32:22 ,