di Daniela De Lorenzo
L’Europa sta quindi cercando un’altro modo di colpire il settore energetico russo. Nel 2019, l’Unione europea ha importato petrolio raffinato per 24 miliardi di euro: questo il motivo per introdurre ora delle sanzioni su questo prodotto, includendo l’export dai paesi dell’Unione europea di tecnologie specificamente utilizzate per raffinare il petrolio. L’importazione di petrolio greggio non sarà direttamente colpita.
Tuttavia, all’inizio del 2014 a seguito del primo attacco all’Ucraina, erano state aggiunte sanzioni focalizzate su tecnologie chiave per la perforazione e per la ricerca di petrolio nell’Artico, danneggiando la competitività del petrolio greggio russo. Queste sanzioni sono ancora in atto.
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Il settore commerciale e le compagnie aeree
Il pacchetto contiene anche elementi o componenti relativi al rafforzamento del regime di controllo delle esportazioni di prodotti e tecnologie specifiche verso la Russia, imponendo controlli più severi per un certo numero di utenti finali nei settori civili e militari. Ciò per frenare il rafforzamento della capacità militare e tecnologica della Russia, ma anche il livello complessivo di competitività del paese. “L’esportazione di questi articoli è proibita, salvo esenzioni speciali come nel caso di beni destinati a emergenze umanitarie, sanitarie o climatiche,” ha aggiunto un alto funzionario dell’Unione.
Il settore del lusso rimane escluso da questo nuovo pacchetto, facendo sì che import ed export di prodotti di moda e quello di beni di valore come i diamanti non vengano intaccati. Nessuna misura verrà inoltre presa nei confronti delle compagnie aeree russe e lo spazio aereo non verrà chiuso. Questo per evitare il deterioramento di rapporti economici e commerciali con i paesi quali Corea, Cina e Giappone.
Alla ricerca di alleati
Dopo l’approvazione del nuovo pacchetto l’Unione europea spera che altri paesi prendano esempio, introducendo sanzioni simili a quelle prese dal blocco dei 27. Parte delle sanzioni sono anche rivolte verso la Bielorussia.
“Ci aspettiamo che i nostri partner, i nostri vicini, i nostri alleati, seguano il nostro esempio nel difendere i principi su cui si basano le nostre comunità e i nostri paesi. E tra questi principi ci sono il rispetto delle regole internazionali, la protezione della democrazia e la solidarietà,” ha detto Stano, con un occhio di riguardo alla Svizzera.
L’emergenza migranti
Gli attacchi nelle città ucraine hanno portato molti cittadini ad abbandonare il paese. L’ ‘Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (Euaa) si dice pronta a sostenere l’accoglienza dei richiedenti asilo di coloro che stanno abbandonando l’Ucraina, mentre Filippo Grandi, Alto commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, ha fatto sapere che anche l’Onu sta monitorando la situazione.
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www.wired.it
2022-02-26 09:25:48