Prevedibilmente, l’appello non ha messo fine al fenomeno. Grant Cardone un manager attivo nel settore del private equity, che su X ha un account con il bollino giallo (quello in teoria riservato alle organizzazioni verificate), ha affermato di non aver mai visto un uragano con un percorso come quello di Milton (per quanto rara, in realtà la traiettoria dell’uragano è stata registrata almeno altre sei volte nel Golfo del Messico dal 1851, come osservato da altri utenti). “Pensate che il governo stia usando la tecnologia per manipolare i modelli meteorologici e le tempeste?“, ha chiesto Cardone in un post che ha accumulato oltre 5 milioni di visualizzazioni.
“Il cloud seeding o la manipolazione del tempo è reale – ha scritto un fruitore su X in un post che è stato visualizzato 180mila volte –. Uccide gli americani. Eventi catastrofici proprio prima di un’elezione. Per molti votare diventa impossibile. È la sorpresa di ottobre?“.
Il debunking degli esperti
Gli esperti consultati da Wired US sottolineano che le affermazioni secondo cui gli uragani potrebbero essere creati a tavolino dagli scienziati non hanno assolutamente nulla di vero.
Joshua Horton, senior program fellow all’Università di Harvard, racconta di aver lavorato nel campo della geoingegneria per 15 anni senza essersi mai imbattuto nell’uso del laser. Ammette che negli anni Sessanta ci sono stati tentativi di ricorrere a tecniche per modificare il tempo in modo da allontanare gli uragani dalle coste, e che nel giro di 30 anni la osservazione sull’ingegneria solare potrebbe arrivare al punto di ridurne la gravità. Ma oggi si tratta ancora di “ipotesi totalmente speculative“, continua Horton.
“Gli scienziati non possono controllare il tempo atmosferico come sostiene Marjorie Taylor Greene“, commenta Leah Aronowsky, assistente alla cattedra di Clima della Columbia university.
Aronowsky spiega che la geoingegneria – che prevede un intervento sull’atmosfera, gli oceani e il suolo terrestre per mitigare gli effetti del cambiamento climatico – è una materia controversa che merita un “dibattito reale“, aggiungendo però che il campo è spesso oggetto di tesi cospirazioniste, secondo cui la tecnologia emergente sarebbe sfruttata a scopi politici.
I danni del complottismo
Molti complottisti online hanno individuato in un programma dell’Università dell’Alaska di Fairbanks che effettua ricerche sulla ionosfera, noto come Haarp, la mente dietro gli uragani Helene e Milton. Non a caso, nelle ultime due settimane Google Trends campione un forte aumento delle query su Haarp.
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di Tess Owen www.wired.it 2024-10-09 12:00:00 ,