Un 22enne afroamericano è stato ucciso nel suo appartamento di Minneapolis – la stessa città di George Floyd – da due poliziotti che avevano fatto irruzione per una perquisizione in una indagine per omicidio. Nelle immagini riprese dalle bodycam degli agenti – diffuse dalla Cnn – si vedono gli agenti che entrano urlando “Polizia, perquisizione!” e sparano a sangue freddo a un uomo che si trova a letto sotto le coperte e pare avere una pistola in mano. Il 22enne, che si chiamava Amir Locke, non era l’obiettivo della perquisizione e il suo nome non compariva nel mandato.
Gli avvocati della famiglia dell’uomo affermano che era in possesso legale della sua arma da fuoco. Un’avvocata per i diritti civili, Nekima Levy Armstrong, riferisce che la famiglia le ha raccontato che Locke non viveva nell’appartamento del blitz, dunque la polizia non stava cercando lui. Per i genitori di Locke quella della polizia è stata “un’esecuzione”. Parlando del figlio, la coppia lo ha descritto come una persona rispettosa della polizia e ha raccontato di avergli insegnato come comportarsi con gli agenti visto il pericolo degli “uomini neri disarmati”. “Mio figlio è stato vittima di una esecuzione il 2 febbraio” e “ora i suoi sogni sono stati distrutti”, ha detto il padre.
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Peter Gomez
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di F. Q.
www.ilfattoquotidiano.it
2022-02-04 21:00:48 ,