Il nuovo ordigno nucleare russo anti-satellitare potrebbe essere pronto al primo lancio in orbita già entro quest’anno. Se non l’arma definitiva, in programma Mosca avrebbe almeno la costruzione di un prototipo e i primi test del sistema sperimentale. L’amministrazione di Joe Biden, stando a indiscrezioni, ha allertato con toni e dettagli inquietanti del nascente pericolo gli alleati europei e i Paesi partner.
Con un simile ordigno, oltretutto, il Cremlino strapperebbe il trattato, l’Outer Space Treaty, che dagli anni ’60 vieta armi nucleari orbitanti, scatenando potenzialmente una incontrollata corsa al riarmo nello spazio.
Il nuovo monito è scattato nonostante le smentite «categoriche» da parte del leader del Cremlino Vladimir Putin. E anche se la stessa intelligence di Washington ha lasciato trapelare che la nuova “capacità” militare, se dispiegata, rappresenterebbe una minaccia strategica, di medio e lungo periodo, non necessariamente immediata per le forze americane o della Nato.
Il presidente Biden ha inoltre precisato pubblicamente che gli sviluppi bellici russi non presentano «alcuna minaccia nucleare per la cittadinanza americana o del mondo». Che, insomma, obiettivo della nuova arma sono esclusivamente i satelliti.
Ma le nuove avanzate delle truppe di Mosca in Ucraina, a due anni dall’inizio dell’invasione e della guerra, e la morte improvvisa e inspiegata a 47 anni in un campo di prigionia del carismatico leader dell’opposizione a Putin, Alexei Navalny, hanno aggiunto urgenza alla necessità della Casa Bianca di dare risposte alla crescente aggressività mostrata da Mosca.